Dopo aver presentato nel 2019 Proximo, Claudio Tolcachir ritorna al Città delle 100 scale festival con lo spettacolo Il caso della famiglia Coleman, definito da El Pais “una vera festa teatrale e una lezione in tempo di crisi”. Insieme a Rafael Spregelburd, Claudio Tolcachir è un altro dei protagonisti del grande, recente fermento del teatro argentino. Trentacinque anni, erede degli artisti militanti della generazione precedente, rispose all’endemica carenza di finanziamenti in campo culturale, fondando Timbre4 e trasformando la propria casa, un grande e sgangherato appartamento di ringhiera nella periferia di Buenos Aires, in un teatro e in una scuola per attori. In questa cornice germogliò la bizzarra genealogia della famiglia Coleman e con essa un vero e proprio caso teatrale.xx
Dal giorno del debutto, avvenuto nel 2005 in quella stessa casa, questo spettacolo ottenne uno straordinario successo costellato di premi e riconoscimenti, meravigliando pubblico e critica di più di 30 paesi nel mondo, approdando infine ai teatri europei di Madrid e Parigi. Rappresentato per quattro settimane consecutive al Festival d’Automne, venne recensito da Le Monde quale evento trionfatore della manifestazione. E ora sarà a Potenza, all’interno della programmazione del Città delle 100 scale Festival.
Con Il caso della famiglia Coleman, Tolcachir invita il pubblico nella sua Buenos Aires, nel caotico microcosmo di una famiglia che vive al limite della dissoluzione, in una casa che ospita i suoi membri e insieme li fa prigionieri, in cui ognuno è “condannato” a lottare per salvaguardare il proprio spazio vitale, in cui si ama e si odia con la stessa intensità e quello che non si dice è più dannoso di quello che si dice. Come in un complicato sistema di scatole cinesi, un universo scomposto e agitato da un’energia febbrile, le solitudini si incastrano ed emergono gli egoismi dei singoli, tutti responsabili di piccole crudeltà quotidiane. Eppure, in un mondo dove la violenza diventa spesso l’unica forma di comunicazione, esistono la tenerezza e l’affetto. Una sorta di Parenti serpenti in stile argentino, lo spettacolo di una casa e di chi la abita, presentato in uno spazio scenico avvolgente, che accoglie lo spettatore e lo sommerge, narrando di un’assurda, struggente quotidianità.
Claudio Tolcachir. Drammaturgo, regista, attore e fondatore della casa-teatro di Buenos Aires, Timbre 4, dove vive e lavora, è il protagonista indiscusso della nuova scena argentina. Ha riscosso il suo primo successo internazionale con il pluripremiato La omisión de la familia Coleman, presentato nelle più importanti capitali, tra cui Madrid, Parigi, Lisbona, Dublino, New York. E’ anche autore di Emilia, Tercer Cuerpoe ed El viento en un violín. Il marchio di fabbrica di Tolcachir è la sua capacità di raccontare eventi quotidiani caricandoli al limite del grottesco, rivisitando, con ironia e raffinatezza, generi televisivi ultrapopolari come la telenovela e la commedia sudamericana. Oltre agli spettacoli di cui è autore ha diretto numerose opere liriche. E’ nato a Buenos Aires nel 1975. Ha iniziato la sua formazione presso l'Istituto Labardén e la scuola Andamio 90, fondata da Alejandra Boero, figura chiave nel teatro indipendente argentino dagli anni '60. Ha continuato la sua formazione con altri registi come Juan Carlos Gené e Verónica Oddó, mentre ha iniziato a lavorare in spettacoli sia nel circuito indipendente che in quello commerciale. Durante la crisi economica che ha scosso l'Argentina all'inizio del secolo, ha creato lo spazio Timbre dove ha iniziato a tenere corsi e provare i suoi primi lavori come regista. Lì ha presentato in anteprima lo spettacolo Jamón del Diablo con il quale ha ottenuto un buon riscontro di critica e pubblico. Tuttavia, è con La omisión de la familia Coleman nel 2005 che ottiene un successo internazionale come regista replicato poi nel 2007 con Tercer Cuerpo, incentrato sulla vita quotidiana di alcuni impiegati di un ufficio pubblico e nel 2010 con El viento en un violín. Nel 2011 ha ricevuto il Diploma di merito dei Konex Awards come uno dei cinque migliori registi teatrali del decennio in Argentina. Premio bissato nel 2014 in qualità di scrittore teatrale. Negli ultimi anni Tolcachir ha anche diretto diversi altri spettacoli mentre continua a insegnare nella sua scuola, nel tradizionale quartiere di Boedo, a Buenos Aires.