Per la prima volta in Italia, Proximo, l’ultima creazione di Claudio Tolcachir, il regista e drammaturgo più interessante del teatro contemporaneo argentino, racconta di un amore a distanza vissuto da due ragazzi che nella realtà non s’incontrano mai, si parlano e si vedono solo attraverso pc e smartphone. Distanza amore, solitudine, vita tra due mondi. Una trama erotica che vincola due uomini soli che seppur geograficamente distanti diventano necessari l’uno per l’altro. Il pubblico è testimone della nascita e dell’elaborazione di questo amore, fatto di conquiste, di silenzi, di emozioni e di sguardi filtrati dallo schermo, e soprattutto di linguaggio. Quello del regista è un omaggio, in un mondo rassegnato e depresso, alla resistenza, all’amore come atto di resistenza. I due protagonisti Marín e Perotti, ricamano i loro personaggi con un gioco di commoventi sottigliezze. Realizzano una scena dinamica che non decade mai, eccita e sorprende. Due attori che raccontano una storia che si apre in molti e che dura e accompagna, come un profumo sottile, lo spettatore per diversi giorni. Un'opera squisita sull'amore e le sue distanze. Grazie a un'ambientazione sottile, in cui i due attori vagano sul palco, liberi dal riferimento dello sguardo, dal corpo dell'altro, con movimenti quasi coreografati, senza una rete, narra come l'amore quando riesce a superare la paura può trasformare chiunque in un straniero, cittadino della propria solitudine.
Claudio Tolcachir. Drammaturgo, regista, attore e fondatore della casa-teatro di Buenos Aires, Timbre 4, dove vive e lavora, è il protagonista indiscusso della nuova scena argentina. Ha riscosso il suo primo successo internazionale con il pluripremiato La omisión de la familia Coleman, presentato nelle più importanti capitali, tra cui Madrid, Parigi, Lisbona, Dublino, New York. E’ anche autore di Emilia, Tercer Cuerpoe ed El viento en un violín. Il marchio di fabbrica di Tolcachir è la sua capacità di raccontare eventi quotidiani caricandoli al limite del grottesco, rivisitando, con ironia e raffinatezza, generi televisivi ultrapopolari come la telenovela e la commedia sudamericana. Oltre agli spettacoli di cui è autore ha diretto numerose opere liriche. E’ nato a Buenos Aires nel 1975. Ha iniziato la sua formazione presso l'Istituto Labardén e la scuola Andamio 90, fondata da Alejandra Boero, figura chiave nel teatro indipendente argentino dagli anni '60. Ha continuato la sua formazione con altri registi come Juan Carlos Gené e Verónica Oddó, mentre ha iniziato a lavorare in spettacoli sia nel circuito indipendente che in quello commerciale. Durante la crisi economica che ha scosso l'Argentina all'inizio del secolo, ha creato lo spazio Timbre dove ha iniziato a tenere corsi e provare i suoi primi lavori come regista. Lì ha presentato in anteprima lo spettacolo Jamón del Diablo con il quale ha ottenuto un buon riscontro di critica e pubblico. Tuttavia, è con La omisión de la familia Coleman nel 2005 che ottiene un successo internazionale come regista replicato poi nel 2007 con Tercer Cuerpo, incentrato sulla vita quotidiana di alcuni impiegati di un ufficio pubblico e nel 2010 con El viento en un violín. Nel 2011 ha ricevuto il Diploma di merito dei Konex Awards come uno dei cinque migliori registi teatrali del decennio in Argentina. Premio bissato nel 2014 in qualità di scrittore teatrale. Negli ultimi anni Tolcachir ha anche diretto diversi altri spettacoli mentre continua a insegnare nella sua scuola, nel tradizionale quartiere di Boedo, a Buenos Aires.