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Léa Drouet, Violences (foto Cindy Sechet)
Léa Drouet | Vaisseau

Violences

3 ottobre 2025, ore 21.00

Potenza, Il Piccolo teatro | Cesam

9 euro / ridotto 7 euro [acquista online]

Ideazione, scrittura e interpretazione Léa Drouet. Drammaturgia Camille Louis. Scenografia Élodie Dauguet. Musica Èlg. Luci Léonard Cornevin. Assistente Laurie Bellanca. Foto Élodie Dauguet. Produzione e distribuzione Vaisseau | AMA Brussels | France Morin & Anna Six. Coproduzione Nanterre-Amandiers – centre dramatique national, Kunstenfestivaldesarts, Charleroi danse – centre chorégraphique de la Fédération Wallonie-Bruxelles, Coop asbl. Con il supporto di Actoral – Festival & Bureau d’accompagnement d’artistes, de la Fédération Wallonie-Bruxelles, de Wallonie-Bruxelles Théâtre-Danse, du Centre Wallonie-Bruxelles Paris, de la SACD, de Shelterprod, Taxshelter.be, ING et du Tax-Shelter du gouvernement fédéral belge. Accolti in residenza da Kunstencentrum Buda, Charleroi danse Centre chorégraphique de Wallonie-Bruxelles, [e]utopia, La Bellone – House of Performing Arts, Montevideo.

Foto © Cindy Sechet.
vaisseau-leadrouet.com

Resistere alla chiamata alla passività forse inizia qui: essere in grado di provare e sperimentare. Riappropriarsi dell'esperienza della violenza non solo per come viene subita da alcuni ed esercitata da altri, ma anche per come attraversa ognuno di noi. La violenza non è solo la parte di un potere che ci rende impotenti. È anche una forza che possiamo impiegare per riconquistare la capacità di vedere, agire e vivere diversamente.
Sola sul palco, Léa Drouet inizia seguendo il viaggio di sua nonna Mado, che da bambina dovette attraversare campi e strade per sfuggire alla retata del Vél d'Hiv. Da lì, la regista ricostruisce l'attraversamento dei confini che oggi porta altri bambini a perdere la vita. Negli interstizi che separano i morti che contiamo da quelli che non contano, lei tenta di ricostruire ricordi e storie per il futuro. L'artista lavora su uno spazio composto principalmente da sabbia, evocando territori fratturati, separati da confini o alterati da torri. Sebbene la sabbia sappia perfettamente coprire le tracce e cancellare i segni della violenza, porta con sé anche delle impronte. Léa Drouet modella questo paesaggio in cui il corpo assoldato passa il testimone all’attrice e dall’attrice alla narratrice, come se le linee di rottura consentissero soprattutto nuovi incontri. Poi, a poco a poco, emergono altre posizioni, altre possibilità di azione e altre attenzioni verso il dettaglio e ciò che è piccolo. Perché è forse nella fragilità dei granelli di sabbia che si trovano le fondamenta, fragili e solide al tempo stesso, di un mondo capace di farsi carico dei propri conflitti in modi diversi dal campo di battaglia e dallo stato di guerra generalizzato.
Camille Louis, drammaturga


lea drouet cindy sechet

Léa Drouet è una regista teatrale. Vive e lavora a Bruxelles dal 2010. Il suo lavoro assume varie forme e spazia dall'installazione al teatro e alla performance. Nel 2014 ha fondato VAISSEAU, una compagnia di produzione che si impegna ad adattarsi a una varietà di proposte, sia nei formati già sperimentati che in quelli ancora da sviluppare.