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Virgilio Sieni, Sulla leggerezza (foto Giovanni Chiarot)
Virgilio Sieni

Sulla leggerezza

30 novembre 2025, ore 21.00

Potenza, teatro F. Stabile

9 euro / ridotto 7 euro [acquista online]

Coreografia, spazio e luci Virgilio Sieni. Danza e coreografia Jari Boldrini, Sofia Galvan, Maurizio Giunti, Chiara Montalbani, Andrea Palumbo, Valentina Squarzoni, Luca Tomaselli, Andrea Zinnato. Musica Roberto Cecchetto - Lighness. Costumi Marysol Maria Gabriel. Direzione tecnica Marco Cassini. Tecnica Andrea Narese. Una produzione Centro di produzione della danza Cango Firenze / Centro di rilevante interesse nazionale. In collaborazione con AMAT & Civitanova Danza, Visavì Dance Festival / Artisti Associati Gorizia. Con il sostegno di MiC Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze. Foto in alto © Giovanni Chiarot, in basso © Luigi Gasparroni.

virgiliosieni.it

Prendiamo in prestito la prima Lezione americana “Sulla leggerezza” di Italo Calvino (“Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio”, 1988).

La leggerezza si declina nei momenti inappropriabili della scoperta, dell’annuncio ascoltato, rimbalzando silenziosamente dai momenti silenziosi. Il comico che incontra il vuoto, i cominciamenti delle fughe, le risonanze dei gesti frastagliati quale diritto all’alleanza.
Attraverso le intuizioni di Calvino la danza si forma per slanci formalizzati in richiami di passaggio, attraversamenti sfuggenti, imprendibili: come un dialetto, una lingua viva che si nutre di tutte le cose della vita per inventarsi, insemprarsi, impararsi.
Una danza che assume le sembianze dell’eco, risuonando di gesto in gesto e inventandosi su trame amorose, amichevoli se non malinconiche e nostalgiche. Per questo ci riferiamo al dialetto del gesto che si alimenta di messaggi materiali e immateriali, raggi luminosi e sospiri, quegli impulsi che sono gli spiriti del corpo.
Personaggi e fi gure che hanno la volatilità e la luce del sogno. Ogni ingresso è un cominciamento casuale dove appare, opaca e sfocata, l’immagine malinconica dell’arlecchino ad introdurre ogni volta l’arrivo di messaggeri, animali, angeli, corpi gnomici, barcollanti, imprendibili.
Una danza "chiacchiericcio", vernacolare, intrisa di gesti recuperati, riesumati, trovati, salvati, slanciati. Il gesto si forma per apparente accadimento in un tempo non defi nito: misure formalizzate che costituiscono una collezione di mappe celesti sullo spostamento dei corpi. Queste mappe dell’adesso hanno origine nell’antichità.
Dramatis personae, maschere del dramma; la felice leggerezza del Cavalcanti che fa volare, saltare, travalicare, accucciare, sostare, sospendere, attraversare la luce dei corpi. Leggerezza che si riferisce oltremodo al mondo di Lucrezio e Ovidio. Il mondo degli atomi, pulviscoli della leggerezza. Continuum di accadimenti apparentemente casuali che si ricongiungono nella natura delle cose. Suoni, voci primordiali, dopo e prima la lingua, ancor prima del canto. Lasciamo spazio ad una forma organica dell’ascolto coincidente col dipanarsi di trame sottovoce ed accennate: soffi o, alito, gemito..


virgilio sieni sulla leggerezza2 luigi gasparroni

Virgilio Sieni. Danzatore e coreografo per le massime istituzioni teatrali, musicali e museali internazionali, fonda la sua ricerca sul corpo, luogo di accoglienza delle diversità, per sviluppare la complessità del gesto. Direttore Biennale Danza Venezia dal 2013 al 2016, a Firenze dirige il Centro Nazionale di Produzione della Danza, riconosciuto Centro di Rilevante Interesse per la Danza dal MiC. Nel 2013 il Ministro della cultura francese lo nomina Chevalier de l’ordre des arts et des lettres.

Compagnia Virgilio Sieni. Fondata nel 1992, la Compagnia Virgilio Sieni costruisce, attraverso un percorso scandito da cicli tematici, un linguaggio coreografico segnato da una capillare indagine articolare. Un linguaggio in continua evoluzione sia sul piano compositivo che su quello del rapporto col pubblico, dove si alternano spettacoli da palcoscenico e formati inediti per spettatori itineranti in luoghi non convenzionali, dai boschi ai musei. L’esplorazione della tragedia greca, le peregrinazioni nei paesaggi della fiaba, lo scandaglio di suggestioni filosofiche lucreziane con la complicità drammaturgica di Giorgio Agamben sono solo alcune delle tappe di un itinerario che attraversa orizzonti antropologici e mitologici, in un confronto costante con la realtà del presente, alla ricerca di un perduto umanesimo.