Nel suo progetto di riduzione a uno (dei regimi ontologici all’insegna del naturalismo; dei regimi economici all’insegna del capitalismo; dei regimi conoscitivi all’insegna della scienza; dei regimi terapeutici all’insegna della medicina di stato; dei regimi lavorativi all’insegna del salariato – e via dicendo), la modernità ha bandito i fantasmi, i sogni, gli spiriti dei boschi, l’immaginario, i lari e i penati e tutto ciò che non è quantificabile in termini di plusvalore. Eppure, l’invisibile continua una sua vita umbratile, ai margini e verso il basso; e anche nel trionfo del disincanto descritto da Weber, alcuni continuano ostinatamente a intravedere, sotto il selciato del progresso, le ossa spezzate dei morti.
A valle dell’antropologia e della sociologia degli ultimi venticinque anni è possibile interpretare il fantasma come la traccia di una violenza, come il segno – sempre svanente e sempre presente – di eventi per i quali non c’è stata riparazione. Perturbanti e malinconici, spaventosi e dolenti, i fantasmi urbani marcano i luoghi dove la storia canonica, quella innescata dalla “volontà di potenza”, ha annientato le scelte alternative e i futuri possibili. Oltre alla violenza rimossa, essi portano dunque anche la conoscenza (e quindi la possibilità) di un altrimenti.
Stefania Consigliere. Ricercatore in antropologia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, dove insegna Antropologia e Antropologia dei sistemi di conoscenza. Le sue principali linee di ricerca scientifica s’incentrano sulla questione della “natura umana” e i processi di antropopoiesi, ovvero i modi in cui gli esseri umani sono prodotti dalle – e a loro volta producono le – culture cui appartengono; e sulle questioni epistemologiche, ontologiche ed etiche che si aprono quando il precetto di “prender gli altri sul serio” viene, a sua volta, preso sul serio. È autrice di oltre 150 pubblicazioni, Antropo-logiche. Mondi e modi dell’umano (Colibrì 2014), La costruzione di un umano (ETS 2014), Strumenti di cattura (con Paolo Bartolini, Jaca Book 2019).