Subissati da stimoli, richiami, suonerie in una costante perdita di attenzione. Overload è un gioco serio e allo stesso tempo leggerissimo sulla distrazione. Il Teatro Sotterraneo mette in scena lo scrittore americano David Foster Wallace nell’atto di pronunciare il suo discorso Questa è l’acqua per la cerimonia delle lauree al Kenyon college del 21 maggio 2005. La dissertazione assume presto la struttura di un ipertesto dove link improvvisi innescano possibili azioni e immagini, creando una rincorsa continua a contenuti extra che solo il pubblico decide se attivare o meno. Il discorso di Wallace rischia di non compiersi mai, frantumato da un sistema di salti superficiali e interruzioni, molto simile alla nostra esperienza quotidiana: è possibile usare questo stato confusionale per una riflessione sull’ecologia dell’attenzione? La drammaturgia è firmata da Daniele Villa con la forza attoriale di Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati e Marco D'Agostin. Sul discorso Questa è l'acqua, Teatro Sotterraneo costruisce una sorta d’ipertesto scenico, facendo del palcoscenico lo schermo di uno smartphone collettivo e chiedendo al pubblico di attivare i collegamenti ipertestuali, i contenuti nascosti. Ne fuoriesce una serie di gag esilaranti, ma anche d’inquietanti distrazioni in cui a farne le spese è lo scrittore David Foster Wallace e il suo discorso agli studenti.
Ciò che Teatro Sotterraneo costruisce, con ironia e leggerezza, è una riflessione acuta, intelligente, arguta e mai banale sull'ecosistema dell’attenzione, sulla capacità di riprendere il filo, sulla resistenza ai mille stimoli iconici, mediatici, distraenti a cui siamo sottoposti. Da qui, un lavoro multiforme, d’ironia canagliesca e umorismo feroce, mascherati, in superficie, dal gioco. Si rientra a casa divertiti e con qualche pensiero in più su cui riflettere. Dal teatro si esce coscienti della nostra debolezza e di come la frammentazione delle informazioni, la distrazione del pensiero e l’attenzione in via di estinzione ci condannino a un’incapacità di concentrarsi su ciò che realmente merita la nostra attenzione.
Sotterraneo. Collettivo di ricerca teatrale nato a Firenze nel 2005, è composto da un nucleo autoriale fisso cui si affianca un cluster di collaboratori che variano a seconda dei progetti. Ogni lavoro del gruppo indaga le possibilità linguistiche del teatro, luogo a un tempo fisico e intellettuale, antico e irrimediabilmente contemporaneo. Le produzioni si riconoscono per il loro approccio avant-pop sempre in equilibrio fra l’immaginario collettivo e il pensiero più anticonvenzionale. I loro lavori sono rappresentati nei più importanti festival non solo nazionali e hanno ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti, tra cui i premi Lo Straniero, Hystrio, BeFestival First Prize e Ubu per lo spettacolo dell’anno 2018 Overload. Sotterraneo fa parte del progetto FiesFactory del network europeo Apap - Performing Europe 2020. È residente nell’Associazione teatrale pistoiese e nel triennio 2019-2021 è artista associato per il centro culturale CondeDuque di Madrid. Il collettivo toscano si occupa anche di formazione teatrale, curando progetti laboratoriali per varie strutture tra le quali il Comune di Firenze, la Fondazione Toscana Spettacolo, la Centrale Fies, Amat, Irigem, Fanny & Alexander, il Laboratorio Nove, l’Università degli Studi di Firenze, l’Associazione teatrale pistoiese, il Theatre of Europe e l’Istituto italiano di cultura a Londra, il Be Festival di Birmingham e il Teatro de La Abadia di Madrid.