Ogni domenica, nel suo appartamento, un personaggio solitario di nome Serge invita i suoi amici ad assistere a piccole rappresentazioni della durata di un paio di minuti. Queste brevi performance sono un concentrato della sua sconfinata immaginazione e, attraverso semplici effetti speciali, sprigionano tutta la poesiadell’ordinario, celebrando la capacità di inventare dal nulla e il piacere che nasce dal condividere una passione. Un teatro che si nutre della “magia delle piccole cose”! Scritto per l’attore Gaëtan Vourc’h, in “L’effet de Serge” si concentra tutto l’immaginario di Philippe Quesne, artista di culto del teatro contemporaneo francese e internazionale, e della sua compagnia Vivarium Studio. Il lavoro viene rappresentato una volta al mese al teatro Nanterre-Amandiers, che Quesne dirige dal 2014, entrando così a far parte del repertorio del teatro. Una cadenza regolare proprio come il rituale domenicale di Serge.
Philippe Quesne si forma in arti visive. Per oltre dieci anni progetta allestimenti scenografici per il teatro, l’opera, le gallerie e i musei. Nel 2003 crea la compagnia Vivarium Studio e presenta il suo primo spettacolo, La Démangeaison des ailes. Nei suoi lavori ricerca il meraviglioso, la poesia delle piccole cose, spingendo all’estremo le esperienze della vita di tutti i giorni. La scenografia viene usata come un ambiente in cui immergere gli attori. I suoi spettacoli, come La Démangeaison des ailes (2003), Des expériences (2004), D’après nature (2006), L’Effet de Serge (2007), La Mélancolie des dragons (2008), Big Bang (2010), Swamp Club (2013), compongono un vasto repertorio rappresentato in tutto il mondo. Oltre al lavoro teatrale, Philippe Quesne espone le proprie installazioni e realizza performance e interventi nello spazio pubblico o in luoghi naturali. Dal 2014 dirige il teatro Nanterre-Amandiers Centre dramatique national, dove ha ideato il progetto collettivo del Théâtre des négociations nel 2015. Le sue produzioni più recenti (2016) sono lo spettacolo Caspar Western Friedrich, che ha debuttato al Kammerspiele a Munich, e Welcome to Caveland!, presentato in prima mondiale al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles.