Incontrare le comunità del luogo.
Genealogia - progetto di ricerca coreografica è una pratica condivisa e una ricerca coreografica declinabile in diverse forme e formati di fruizione, nata con la volontà di compiere un esperimento artistico, coreografico e umano. In tal senso, un gruppo di professionisti, guidato da Luna Cenere, ricerca e crea un vocabolario di movimento e una struttura compositiva. L’obiettivo del progetto è quello di attraversare i diversi luoghi ospitanti coinvolgendo i cittadini e condividendo la ricerca per aprirla alla creazione di una nuova composizione frutto dell’incontro tra professionisti e amatori che possa essere presentata in forma spettacolare al termine del percorso. Una ricerca dalla natura installativa, come si evince nei precedenti lavori di Luna Cenere, a cui si aggiunge il carattere relazionale di una comunità, un gruppo che si fa espressione, luogo, paesaggio in trasformazione e migrazione. Proseguendo nella sua ricerca su un corpo che giace nella condizione di nudità, Luna ne fa emergere il potenziale metafisico e animale.
Il 5 e il 6 settembre 2020 Genealogia ha debuttato in versione “time specific” al Festival Oriente Occidente alla Campana dei Caduti di Rovereto.
Per questa tappa della ricerca avvenuta durante il periodo della pandemia Covid-19, si è preso in esame il tema della distanza dei corpi e tra i corpi, elaborando nuove strategie coreografiche e compositive. Nello specifico, a seguito di una call pubblica alla quale hanno risposto amatori e professionisti da tutta Italia, Luna ha tenuto un percorso di avvicinamento e trasmissione delle tematiche attraverso degli incontri online. Questo ha portato alla definizione di un gruppo affiatato ed eterogeneo che è stato poi invitato prendere parte al percorso “laboratoriale” in presenza presso le sale del CID Centro Internazionale della Danza di Rovereto. Il gruppo è stato poi ulteriormente diviso a metà per permettere il contingentamento in sala. Un primo gruppo di residenti e un secondo gruppo per le persone fuori regione. Ogni gruppo ha lavorato separatamente sulla composizione e, attraverso pratiche di improvvisazione guidata alla genesi di una qualità di movimento comune. I gruppi sono stati poi riuniti alla Campana Dei Caduti, luogo prescelto per la restituzione pubblica avvenuta nell’ambito del Festival Oriente Occidente 2020 “Per me è come ricominciare da capo – spiega Luna Cenere – infatti, le tappe precedenti del progetto Genealogia in Emilia-Romagna e nelle Marche sono state realizzate prima del blocco delle attività per la pandemia. Ora è tutto diverso: a Rovereto nascerà una nuova ricerca, frutto dell’esperienza traumatica che abbiamo vissuto. E ancor più forte sarà l’impatto nella sua “ambientazione” alla Campana dei Caduti di Rovereto, luogo simbolico, storico, di commemorazione della sofferenza e della perdita. Mi immagino un rituale collettivo avente come focus l’umano. Lo spazio della Campana e la luce naturale del crepuscolo permetteranno al gruppo una relazione visiva, sonora, spaziale e di sguardi unica anche in assenza di contatto fisico. Invito i performer e pubblico a condividere un “adagio di corpi”, paesaggio nel paesaggio, abbracciati dal tappeto sonoro profondo e viscerale firmato dal compositore napoletano Renato Grieco, portavoce del “riduzionismo strumentale” e della “psicoacustica.”
Vedere un corpo significa non a"errarlo in una “visione” […]
‘Hoc est enim corpus meum’
— Jean-Luc Nancy, Corpus
Il progetto
Il concept di questo progetto dimora nel suo titolo : GENEA da ‘γένος (“ghenos”), traducibile con "genere", "parentela", “stirpe" e LOGIA da ‘λόγος (logos’) che equivale a discorso, racconto ma anche studio, ragionamento. Questo lavoro è un esperimento artistico, coreografico e umano. Si sperimenta la compresenza in scena di danzatori professionisti con artisti, danzatori non professionisti e amatori anche non necessariamente provenienti dal mondo della danza. Questa scelta va incontro al desiderio di declinare il tema fisico e filosofico sul corpo e le di"erenti “-logie” legate ad esso. Genealogia - progetto di ricerca coreografica non è immaginato solo come uno spettacolo ma come una pratica condivisa e una ricerca coreografica declinabile in diverse forme. È un reale processo di decostruzione e ricostruzione del pensiero che avviene durante il periodo di ricerca (workshop) con i cittadini che decidono di prendervi parte attraverso una chiamata pubblica.
Durante questi incontri Luna condivide la sua ricerca attraverso immagini, dipinti, citazioni e riflessioni personali, stimolando i partecipanti alla stessa condivisione per la creazione di un territorio comune, una spazio di discussione i cui temi e punti del giorno vengono poi riportati giorno dopo giorno in un documento condiviso online. Ogni partecipante è invitato a dare il suo contributo e partendo dalle osservazioni del pensiero. Luna conduce un training e una pratica corporea in grado di tradurre fisicamente i temi trattati. Grazie alla rete di residenze del Network Anticorpi XL il progetto è già stato ospitato in alcune città d’Italia e questo ha permesso il formasi di comunità che tutt’oggi sono in contatto tra loro attraverso una piattaforma online che Luna ha creato per la condivisione di materiali e esperienze. Attraverso questa stessa piattaforma vengono informati dei nuovi appuntamenti e scelgono di partecipare in città diverse incontrando un nuovo gruppo.Il corpo e la genesi delle di"erenti ‘-logie’ legate da esso sono il principale oggetto di indagine di questa ricerca artistica. Intendiamo per ‘-logie’ i di"erenti modi di pensare e immaginare il corpo o i corpi oggi, prendendo in esame il percorso fatto nel tempo in relazione alle circostanze storiche e culturali. Per la trattazione di un tema così complesso e vasto Luna Cenere ha intrapreso nel corso degli anni studi teorici ed empirici. Una ricerca che si articola su vari piani e integra la sua formazione in Sociologia, Antropologia, Arti performative e la sua passione per la Filosofia e la Fotografia. Per l’autrice il pensiero che attraversa queste riflessioni è il movimento dell’anima e da questo nasce/si genera il gesto danzato contemporaneo. Senza assumere la pretesa di creare un linguaggio innovativo, Luna ricerca una cifra artistica personale frutto della messa in crisi e la rielaborazione di materiali concettuali e fisici a sua disposizione.
Nella ricerca di Luna Cenere la nudità è assunta come una condizione naturale dei corpi. Sono corpi concepiti nudi che non hanno altro modo di esistere se non così come sono giunti al mondo e lo attraversano come spazi di vita, portando con sé le tracce del loro percorso. Uno statement dichiarato sin dall’inizio che, insieme al minimalismo dell’allestimento e al peculiare lavoro sul gesto nelle sue performance, evidenzia il carattere installativo del lavoro dell’autrice. In quanti modi può ‘esistere’ un corpo nudo? Quanto questi corpi possono trasmettere, comunicare, senza aggiungervi altro? Quante le relazioni e le metamorfosi che possono attraversare? In che modo entrano in relazione con chi osserva smascherandone addirittura lo sguardo? Il corpo e la
mente sono inseparabili nel loro percorso di vita, l’uno si riflette nell’altro in un dialogo che attraversa spazio e tempo. Questo paradigma in costante ridefinizione in che modo si rapporta al tema del limite e alla contemporaneità? La nudità è anche una necessità compositiva legittimata dalla specifica pratica di scrittura coreografica che l’autrice conduce sui corpi. Luna ne mette in risalto le singole parti, ne elabora l’architettura ponendola in dialogo con quella circostante, ne capovolge la postura e ne orchestra la disposizione spaziale. Sulla scena si generano paesaggi di corpi ma è anche lo stesso singolo corpo a farsi paesaggio. In una metamorfosi costante che pone lo spettatore in una posizione attiva di osservazione e
interpretazione di ciò a cui sta assistendo. L’intento dell’artista non è quello di dichiarare o ricostruire immagini preesistenti ma anzi, attraverso la scrittura dell’azione scenica basata su strutture di improvvisazione, di rielaborale e sollecitare suggestioni
che conducano a interpretazioni differenti. La ritmicità dell’azione scenica è la chiave attraverso la quale l’autrice crea aspettative per poi farle crollare sorprendendo l’osservatore con immagini sempre nuove. Complice di questo risultato è la ricerca sonora per la quale Luna si avvale della collaborazione del compositore napoletano Renato Greco.
Luna Cenere. È una danzatrice e giovane coreografa nata a Napoli. Artista associata del Centro Coreografico Körper e del Festival Oriente Occidente per il biennio 2019/2020 e sostenuta dall’azione Residence XL per l’anno 2019. Vincitrice del Premio Danza&Danza come Coreografa Emergente 2020 con lo spettacolo Genealogia_Time Specific, e autrice di Kokoro, spettacolo prodotto dalla Compagnia Körper con il sostegno della Compagnia Virgilio Sieni, del Marosi Dans Fest e dell’ex Asilo Filangieri di Napoli, selezionato dalla rete ANTICORPI XL. Con questo spettacolo Luna viene selezionata come artista AEROWAVES TWENTY18 e vince il Premio Per La Migliore Coreografia del Solocoreografico 2017. Nel settembre 2019 Luna riceve il Premio Speciale Positano Léonide Massine come Talento Campano. Seguono poi Twin presentato in anteprima al Festival FOG/ Triennale di Milano e selezionato dalla rete ANTICORPI XL, Pneumatika (work in progress) presentato alla fine del 2018 al T.A.N. di Napoli, al festival “La Democrazia del Corpo” a Firenze e al Festival NAOcrea a Milano; Natural Gravitation – tributo a Isadora Duncan, commissione e produzione del Festival di Ravello e della Compagnia Körper e nel 2021 Zoé produzione della Compagnia Körper e del Festival Oriente Occedente.
Diplomata in danza contemporanea presso l’Ente di Promozione Nazionale Movimento Danza nel 2009. Al termine dei suoi studi Luna è già coinvolta nella scena artistica della città prendendo parte a numerosi progetti sul territorio. Nel 2011 lascia l’Italia per proseguire la sua formazione presso la SEAD, Salzburg Experimental Academy of Dance dove consegue la laurea e nel 2014 si trasferisce in Belgio. In questi anni frequenta festival internazionali come Il Festival Deltebre Danza, Impulstanz e la Biennale di Venezia e studia con maestri come David Zambrano, Francesco Scavetta, Martin Kilvady Josef Frucek, Linda Kapetanea, Matej Kejzar e molti altri. Partecipa alle creazioni di Anton Lacky (Anton Lacky Company) e Josef Frucek (Rootlessroot). Nel 2014 lavora con Simone Forti e Anton Lacky. Nel 2016 diventa membro della Compagnia Virgilio Sieni in progetti come La Mer e Il Cantico dei Cantici. Nel 2017 lavora al film di Mario Martone Capri Revolution con la direzione coreutica di Raffaella Giordano. Attualmente Luna ha intrapreso una sua personale ricerca artistica che conduce simultaneamente agli impegni come interprete per altri coreografi come Virgilio Sieni, Jean Abreau, Leonardo Diana e Elio Gervasi.
Insegnante certificata di danza contemporanea presso la SEAD, conduce laboratori di formazione, ricerca sul movimento e classi di improvvisazione.