“Cosa accade quando un essere umano viene lasciato solo a marcire in silenzio dalla propria famiglia?”
Da questa premessa, il drammaturgo Dino Lopardo, partendo da una storia realmente accaduta, ha elaborato un testo inedito anche grazie alle sollecitazioni che gli attori stessi hanno fornito durante i giorni di lavorazione dedicati alle improvvisazioni. Ne è scaturita una storia nuova, diversa dall’idea iniziale, con un racconto drammaturgico generato su più spunti di riflessione: il concetto del “Diverso”, il disadattamento, il pregiudizio sociale.
Pochi colori in scena e pochi oggetti per raccontare lo spaccato di vita dei due fratelli Giovanni e Paolo, i quali sono divisi e segnati da un passato che li ha condizionati profondamente. Le loro giornate “grigie” trascorrono tra litigi e sorrisi che inevitabilmente li fanno ritornare in maniera ossessiva al loro passato, ai loro sfocati ricordi di bambini, alla presenza soffocante di un padre e alla colpa grave di uno dei due. Tale colpa forse è origine e causa di una famiglia in disfacimento e ciò ne determinerà inevitabilmente il loro destino. Le parole e i gesti vivono all’interno di una cornice che è casa, lavoro, strada, finanche il cimitero ma non è fino in fondo nessuno di questi luoghi.
Dino Lopardo. Si forma come attore nel 2013 presso l’Aiad - Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Quirino; successivamente Q Academy teatro Quirinetta diretta da Alvaro Piccardi. Contemporaneamente si laurea con una tesi sul radiodramma: Eduardo De Filippo in televisione. Nel 2015 si specializza in sceneggiatura televisiva/cinematografica e drammaturgia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Frequenta diversi laboratori: Sergio Rubini; Olli Hauenstain; Krzysztof Gedroyc; Rosa Masciopinto; Lello Arena; Carlo Boso; Emmanuel Gallot-la Valleé; Andrea Pangallo; Francesco Saponaro; Michele Monetta; G. Luigi Gherzi; Elisabetta Pozzi; Walter Le Moli; Michela Lucenti. Come autore scrive l’atto unico Trapanaterra vincitore del bando Cura 2017 e Attesa miglior drammaturgia al festival inDivenire 2018 di Roma. Successivamente ne cura la messa in scena e vince come miglior regia al Roma Fringe Festival 2018. Scrive la sceneggiatura per lungometraggio Batacatash in concorso al premio Siae. Inoltre, collabora per l’adattamento dell’Alcesti scrivendone i testi sulle tre moire. Autore dei brani dello spettacolo The Beggar’s Opera andato in scena al Teatro Due di Parma. Nel 2019 vince il premio miglior spettacolo con ION al festival nazionale inDivenire. Come assistente alla regia lavora con Alvaro Piccardi al Teatro Quirinetta di Roma per lo spettacolo Il codice di Perelà. In teatro recita nel Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart (regia Gabriele Lavia); Pene d’amor Perdute (regia Alvaro Piccardi); Miles Gloriosus (regia Alvaro Piccardi); Tu sei la mia patria (regia Francesco Sala); Tensione superficiale (regia Jean Paul Sneider), Vaiasseide – studio (regia Francesco Saponaro); Strane Sorelle (regia Lucia di Cosmo); Cyrano (regia Lorenzo De Liberato); Creattoli - Mobili Installazioni Umane (regia Rosa Masciopinto); Ballata per chi resta e per chi va (regia G. Luigi Gherzi); Alcesti (regia Elisabetta Pozzi); Sonnet dance (regia Michela Lucenti); The Brig (regia Raffaele Esposito); I Persiani (regia Andrea Chiodi); Coincidenze (regia Renato Capitani).