Dodici anni dopo aver portato in scena la sua prima coreografia, Olivier Dubois presenta al pubblico un assolo intimo che esplora gli angoli più profondi della memoria del corpo, interrogandosi sulla possibilità che il corpo stesso possa figurarsi come opera d’arte - un corpo che conserva dentro di sé migliaia di movimenti, gesti, posizioni, sensazioni, litri di sudore e sangue, centinaia di ferite e cicatrici, un ammasso di gioie e dolori.
Nominato tra i migliori 25 danzatori al mondo nel 2011, Olivier Dubois ha danzato nelle compagnie più note e ha portato le sue creazioni sui palcoscenici più prestigiosi.
In questo ultimo lavoro, si presenta da solo in scena. Senza artifici, il coreografo e danzatore si presta con humor ad un gioco che di volta in volta assume la forma di un tribunale o di un peep-show, persino di una dissezione. Seguendo un processo aleatorio condotto dal pubblico e di cui lui stesso ha dettato le regole, Olivier Dubois rende omaggio ad alcuni dei sessanta spettacoli in cui si è esibito nel corso della sua carriera. Ispirato al Libro dei morti dell’antico Egitto, intraprende un viaggio attraverso frammenti di danza per frugare nell’artista, per cercare nel corpo dell’interprete ciò che lo fa un capolavoro, e leggere nelle sue viscere un possibile destino. Uno spettacolo che è, al tempo stesso, una rinascita.
Olivier Dubois. Danzatore e coreografo francese, nominato nel 2011 tra i 25 migliori danzatori al mondo dalla rivista Dance Europe. Nel 1999 firma il suo primo solo Under cover. È stato interprete delle creazioni di numerosi coreografi e registi, tra cui Jan Fabre, Sasha Waltz, Angelin Preljocaj, Charles Cré-Ange, le Cirque du Soleil, Dominique Boivin. Dal 2005 i suoi spettacoli si susseguono con successo: Féroces (2005), creato con Christine Corday, Pour tout l’or du monde… (2006), Faune(s) (2008), ispirato a L’Après-midi d’un faune di Vaslav Nijinski, la coreografia de La Périchole di Offenbach (2009) per le Opere di Lille, Nantes e Limoges con la regia di Bérangère Jannelle, Spectre (2010), L’homme de l’Atlantique (2010), un passo a due sulla musica di Frank Sinatra. Nel 2009 inizia a lavorare alla trilogia Étude critique pour un trompe l’œil, composta da Révolution (2009), il solo Rouge (2011) e Tragédie (2012). Inizia poi una serie di creazioni sul tema de La sagra della primavera, la prima si chiama Prêt à baiser Sacre#1. Nel 2011 debutta Envers et face à tous con 120 interpreti amatoriali. Crea Élégie per il Balletto Nazionale di Marsiglia nell’ambito di Marsiglia 2013 Capitale Europea della Cultura e nello stesso anno la rivista Danza&Danza lo nomina migliore coreografo per Tragédie ed Élégie. Nel 2015 presenta Mon élue noire Sacre#2, solo per la danzatrice Germaine Acogny, e Les Mémoires d’un seigneur. Nel 2016 crea Auguri con 22 danzatori per il Festival internazionale di Amburgo. Ha ricevuto diversi premi, tra cui il Premio alla carriera di interprete attribuitogli dal Sindacato professionale della critica francese nel 2007 e il primo Premio Jardin d’Europe a Vienna nel 2008. Il Centre National de la Danse a Parigi gli dedica nel 2009 la mostra L’interprète dévisagé.