Questo sito web utilizza i cookie per gestire l'autenticazione, la navigazione e altre funzioni. Utilizzando il nostro sito, l'utente accetta che possano essere utilizzati questo tipo di cookie sul proprio dispositivo.

  • Icona Facebook
  • Icona Instagram
madalena reversa, manfred
madalena reversa

Manfred

28 settembre 2022, ore 20.30

Potenza, teatro F. Stabile

8 euro / ridotto 6 euro [acquista online]

live set performance

La performance presenta audio a volumi elevati, luci stroboscopiche e intensa presenza di fumo, sconsigliati a chi è affetto da epilessia, cardiopatia, persone fotosensibili e claustrofobiche. La performance è sconsigliata ai minori di 14 anni.

Ideazione Maria Alterno e Richard Pareschi. Testo George G. Byron. Musica Robert Schumann, Op. 115. Musiche originali Donato Di Trapani. Live electronics Donato Di Trapani/Angelo Sicurella. Voce Maria Alterno. Disegno luci Andrea Sanson. Direzione tecnica e fonica Francesco Vitaliti. Grafica Federico Lupo. Organizzazione Giulia Monte. Produzione madalena reversa con Motus.

madalenareversa.com

Manfred è l’ecodramma della nostra esistenza, lo spirito del nostro tempo, l’umanità presa a morsi da sé stessa, barcollante in una bufera di ululati lugubri, sullo sfondo di un'apocalisse incombente.È un’immagine visivo-sonora che ci schianta in un mal du siècle post-romantico, avvolta da un alone pesantemente darkeggiante, fatta di buio, angoscianti frequenze e clangori metallici, e trafitta da melanconiche melodie che imprimono antiche memorie di Bellezza.

Scritto nel 1816, l’anno di una crisi climatica globale che spinse a indagare e ripensare il rapporto tra esseri umani e Natura, in Manfred prende vita una riflessione multiforme, che è ecologica, spirituale ed esistenziale allo stesso tempo, e che si protende avanguardista verso una forma di mal du siècle post-romantico.
Byron si ribella al concetto romantico di Natura e genera una consapevolezza ambientale non ortodossa, che applica al senso dell’ambiente una forma di scetticismo.
La Natura come esperienza estetico-contemplativa non è più sufficiente, e Manfred prende la forma di un ecodramma, in cui l’essere umano e le forze naturali sono agenti di un rapporto ambiguo, di fusione e separazione, dialogante e in conflitto.
La sfiducia nei confronti delle interrelazioni fra mondo umano e ambito naturale nasce dall’idea che la coscienza umana sia una comunità incarnata di creature, e quest’idea detta e determina l’azione-pensiero di Manfred.
Non c’è possibilità di espiazione, esiste solo una colpa non rivelata, e l’angoscia di vivere in un tempo che sembra essere scandito da un fato inesorabile, una condizione ineluttabile che però rappresenta anche “una via di liberazione dai vincoli della condizione umana”1.
Manfred è un’umanità incastrata nel conflitto tra materia e spirito, nella solitudine tra cielo e terra, isolata in un territorio di confine, dominato dall’incertezza.
Half dust half deity, metà cenere e metà deità, noise e sinfonia, questa è l’essenza mista dell’essere umano, che vive un continuo sbalzo tra attaccamento e rinuncia alla Terra, tra il desiderio di dimenticare e di essere dimenticati, lasciarsi andare o essere salvati.
Nel 1816 si era da poco entrati nell’Antropocene ma Manfred sembra essere sull’orlo del suo tramonto, al suo estremo atto, dove non è più solo la crisi climatica o la catastrofe ambientale ma la precarietà dilagante che riverbera e si espande in tutti gli ambiti dell’esistenza.
Manfred incarna lo spirito del nostro tempo nel disgusto, nell’indigestione estetica, nel dolore, nell’amore irrimediabile, nella solida disperazione, nel “cogito cavalcato dall’angoscia”2.
Byron voleva che Manfred fosse “impossibile per la scena”, creato per un teatro mentale, pensato per una lettura interiorizzata ed un’esperienza individuale.
Manfred ci invita a coinvolgerci intellettualmente, è lo specchio di una proiezione immaginativa, è voce senza soggetto o senza corpo, assume forme non identificabili alla vista.
È sottrazione a favore della sinestesia, perché se una possibilità di redenzione esiste, questa sta nella capacità di ergersi sulla propria forza, nel potere dell’immaginazione individuale, nel piantare un seme di speranza nella terra del nulla, dalla quale in lontananza echeggiano antiche melodie.

I was my own destroyer,
And will be my own hereafter.
— Manfred - Act III, scena 4

 

1. Diego Saglia, Tormento e ribellione nel teatro della mente, George G. Byron Manfred, Letteratura universale Marsilio.
2. T. Morton, Byron’s Manfred and Ecocriticism, Palgrave Advances in Byron Studies (pp.155-170).


madalena reversa manfred v

madalena reversa è un progetto artistico nato nel 2016 da Maria Alterno e Richard Pareschi, che fonde performing e visual arts. Alcuni progetti sono stati presentati in festival e venue come: Triennale Milano, Biennale di Venezia, Santarcangelo Festival, Short Theatre. "Il potere emozionale, di una luce, di un suono, di un oggetto, di un corpo in scena sono sempre stati gli elementi che più di altri hanno attirato la nostra attenzione a teatro", dichiarano. "I nostri progetti hanno la volontà di creare, tramite una calcolata combinazione di elementi generatori (luci, suoni, design) atmosfere che rilascino una determinata emozione. Le nostre creazioni si collocano in una zona opaca tra teatro e visual arts, tra performance e installazione dove l’unico elemento imprescindibile è la drammaturgia. madalena reversa è stato inoltre recentemente selezionato come artista all’interno di 'Crossing the sea' un progetto di internazionalizzazione dello spettacolo dal vivo che ha lo scopo di creare e consolidare collaborazioni di lungo termine tra Italia, Medio Oriente e Asia".
Dal 2016 madalena reversa ha prodotto i seguenti progetti: Talking of Michelangelo (2016), Blank Composition: The White Girl (2017), Dreaming Beauty (2018), Baue Blume (2019), Romantic Disaster (2020), Manfred (2022)