Una notte d’aprile del 2012, Ihsane Jarfi si mette a parlare con un gruppo di giovani uomini su una Volkswagen Polo grigia di fronte a un locale gay su un angolo di strada a Liegi. Due settimane dopo viene trovato morto al limitare di un bosco. Era stato violentemente assassinato dopo essere stato torturato per ore. Il crimine sconvolge e destabilizza l’intera città. Milo Rau sta ricostruendo il caso, lavorando con attori professionisti e non professionisti, per il teatro. Fin dall’inizio, il teatro è stato un’invocazione dei morti, un’esperienza ritualizzata dei peccati originali e dei traumi collettivi.
In The Ripetition, la prima parte di una serie curata da Milo Rau intitolata “Histoire(s) du théâtre”, il regista e autore affronta la tragedia nella forma di una narrazione multiprospettica di un caso criminale in 5 atti. Cosa si trova all’inizio di un crimine? Intenzione o coincidenza? Quale parte gioca il pubblico? Quanto è collettivamente responsabile? E chi è in scena? Milo Rau e i suoi quattro attori Sara De Bosschere, Sébastien Foucault, Johan Leysen e Tom Adjibi, insieme al magazziniere Fabian Leenders e alla dog-sitter Suzy Cocco, si mettono alla ricerca di un crimine capitale, alla ricerca delle emozioni essenziali delle esperienze tragiche: la perdita e il dolore, la verità e la menzogna, il disastro e la paura, la crudeltà e il terrore. Sei attori professionisti e non professionisti riflettono sul glamour e le profondità della vita e del teatro e si calano nei ruoli dei protagonisti coinvolti in un brutale caso di omicidio: emerge un manifesto per un teatro democratico del reale.
Milo Rau. Definito dalla critica «il più influente» (DIE ZEIT), «il più premiato» (Le Soir), «il più interessante» (De Santdaard) e «il più ambizioso» (The Guardian) artista dei nostri tempi, Milo Rau (nato nel 1977) è un regista e un autore svizzero. Fino al 2023 e a partire dalla stagione 2018/2019 è stato direttore artistico di NTGent prima di assumere l’incarico di direttore del Wiener Festwochen. Rau ha studiato sociologia, filologia romanza e germanica a Parigi, Berlino e Zurigo, con mentori come Pierre Bourdieu e Tzvetan Todorov. Le sue produzioni sono state ospitate in tutti i maggiori festival internazionali e sono state in tournée in più di 30 paesi di tutto il mondo. Ha ricevuto numerosi premi: il Peter-Weiss-Prize 2017, il 3sat-Prize 2017, il 2017 Saarbrucken Poetry Lectureship for Drama e, nel 2016 è stato il più giovane artista dopo Frank Castorf e Pina Bausch a ricevere il prestigioso World Theatre ITI Prize. Nel 2017, Milo Rau è stato nominato “Regista teatrale dell’anno” nel sondaggio della critica condotto dalla Deutsche Bühne. Nel 2018 ha ricevuto l’European Theatre Prize, nel 2019, gli è stato conferito il primo dottorato onorario dal dipartimento di studi teatrali della Lunds Universitet (Svezia). Rau è anche un critico televisivo, docente e scrittore. La visione che guida la sua produzione teatrale è racchiusa nel Manifesto di Gent che ha indirizzato le sue produzioni fino ad oggi e nel libro Realismo Globale, raccolta di saggi, interviste e manifesti redatti nel corso della sua carriera. Tra le sue ultime opere: The Repetition, Histoire(s) du Théâtre (I) (2018), The Congo Tribunal – film (2018), Orestes in Mosul (2019), Th New Gospel (2019), Familie (2020), Grief & Beauty (2022), Antigone in Amazzonia (2022)