Su Walter Benjamin e Franz Rosenzweig
A partire dagli spettacoli L’angelo della storia, Il Capitale, Ali, una riflessione sul tema dell’angelo e della storia, del tempo e dell’attimo.
Per Mariangela Caporale, la riflessione di Franz Rosenzweig fissa lo svolgersi del tempo storico tra i puntelli dell'inizio e della fine – dell’inizio in quanto creazione e della fine come redenzione. Tra l'inizio e la fine il 'frattempo’ della storia che prende forma per l'incursione in essa di quella soggettività per la quale l'inizio è dato e significato: Eterno è il nome che Rosenzweig dà a questa soggettività, che tesse la trama dell’accadere del tempo, annodando, in alleanza difficile con l'umanità, memoria e attesa, nell'istante del comandamento. Dalla creazione alla redenzione. La storia nel frattempo e la storia del frattempo.
Le Tesi di filosofia della storia, nel loro intreccio con i “Passaggi”, costituiscono i testi intorno ai quali ruoterà la riflessione di Giuseppe Biscaglia su Walter Benjamin, a partire dalla IX Tesi sull’Angelo nuovo:
C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, e le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Là dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma dal paradiso spira una tempesta, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine cresce davanti a lui verso il cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta.
Mariangela Caporale, abilitata come professore associato di Filosofia Morale, dopo aver svolto attività di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia "A. Aliotta" dell'Università di Napoli "Federico II". Sulla Shoah e la teologia cristiana ha condotto la sua ricerca di dottorato e di postdottorato e ha pubblicato il suo primo volume "La terra darà alla luce le ombre". La teologia cattolica e la Shoah: R.R Ruether, G.Baum, J.T.Pawlikowki (Giannini, 2005) . E' autrice di saggi e traduzioni sulla relazione ebraico-cristiana (La Storia e l'Eterno: l'esperienza religiosa ebraica e cristiana nell'interpretazione di Franz Rosenzweig, Giannini 1996; traduzione e cura di J.B.Metz-E.Wiesel, Dove si arrende la notte. Un ebreo e un cristiano in dialogo. Dopo Auschwitz, Rubbettino 2011), sul pensiero ebraico moderno (Un Dio-uomo: il Gesù di Lèvinas, in Lévinas e la cultura del XX secolo, Giannini, 2000; « SE MI TESTIMONIERETE, IO SARÒ ». Filosofia e teologia di fronte alla domanda della verità. Dopo Auschwitz, Giannini, 2003; Sulla creazione dal nulla. Scholem, la tradizione mistica e la filosofia, in Filosofia e critica della filosofia nel pensiero ebraico. Bilancio e prospettive, Giannini 2002), sulla filosofia della rivelazione (Rivelazione, Guida 2008); La rivelazione biblica: evento di Dio e grazia del prossimo. A partire da Franz Rosenzweig, in L'evento e la grazia, (Edizioni Inschibboleth 2021). Nel 2016 ha pubblicato la monografia Povertà è sua madre. Ragione filosofica e Nuovo pensiero. (Aracne 2016). La sua ricerca si è aperta alle questioni di bioetica, disciplina di cui è stata docente a contratto presso l'Università di Napoli Federico II. É autrice di articoli e saggi sui temi di metabioetica, della bioetica di inizio e fine della vita e dei cosiddetti biodiritti.