Adriano Lanzi (Roma, 1972) è chitarrista, compositore, improvvisatore, performer elettronico, occasionalmente bassista.
Ha lavorato a lungo (1996-2003), in studio e dal vivo, con il gruppo afro-jazz del griot senegalese Siriman ‘Pape’ Kanouté, forse il primo e il più rigoroso divulgatore della kora e della cultura mandinka in Italia, partecipando con lui a dirette radiofoniche nazionali (Stereonotte, La Stanza della Musica) e alla realizzazione di musiche per il teatro (tra cui Fedra da Ghiannis Ritsos, regia di Giuseppe Marini).
In duo col bassista Omar Sodano realizza un album, La vita perfetta (2004), per l’etichetta tedesca Klangbad (diretta da Hans-Joachim Irmler, tastierista dei Faust), fondando poi il quartetto rock-jazz El Topo, il cui album Pigiama psicoattivo (2008) è pubblicato dalla belga Off.
È attualmente attivo nel duo MU con la violoncellista Federica Vecchio (due album finora: Of Strings and Bridges per la britannica SLAM!, 2016; Twelve More Scenes of MU per l’italiana Folderol, 2019), nel duo Le Grand Lunaire con l’oboista e thereminista Paolo Di Cioccio (un album omonimo per Folderol, 2022) e nel trio tra triphop e tribaltechno Ohm Sweet Ohm.
Collabora occasionalmente con Geoff Leigh (ex Henry Cow), veterano dell’improvvisazione radicale e del rock in opposition britannico, col cantautore e folk-punk rocker Stefano Giaccone (ex Franti/Kina), con la polistrumentista statunitense Amy Denio, e altri musicisti della scena italiana e internazionale.
Da sempre si dedica alla sonorizzazione dal vivo, in chiave elettronica o chitarristica, dei classici del cinema silenzioso, che ha presentato per un decennio presso il Cinema Azzurro Scipioni di Roma, e che ha portato più volte in festival italiani ed europei (tra cui Montepulciano; CInermatica Ancona, Schiphorst Avantgarde Festival, Amburgo; Londra) e recentemente alla produzione di colonne sonore per documentari. Nel 2021 ha pubblicato The Calling (Aventino Music) suo primo album per sola chitarra elettrica (una Les Paul ‘aumentata’ da effetti e loop) di chiara matrice post-minimalista: una collezione di composizioni originali, paesaggi sonori onirici, dilatati e a volte spiazzanti, tra shoegaze e psichedelia, post-rock e una sorta di ambient pop strumentale, memori delle lezioni di Fripp, Frisell, Tortoise, Riley, Reich. Il recentissimo Weird Tapes (Aventino Music, 2022), per chitarra elettrica (Lanzi) e synth (Paolo Di Cioccio) è un omaggio musicale all’immaginazione selvaggia e poetica del visionario scrittore H.P. Lovecraft.