Una lettura di appunti dai confini dell'Europa
Nel luglio del 2024 una compagnia di teatro, Kepler-452, si è imbarcata sulla Sea-Watch 5, una nave che fa ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, per raccogliere materiale per uno spettacolo di teatro. Nel corso di questa missione, durata un mese, sono state soccorse 156 persone, alcune delle quali gravemente intossicate, che sono poi state sbarcate nel porto di La Spezia.
Nicola Borghesi, uno dei due componenti di Kepler-452 ha tenuto una rubrica per un quotidiano. L’ha chiamata La Zona Blu. Enrico Baraldi ha documentato quei giorni con una telecamera. Quando sono scesi dalla nave qualcuno ha chiesto loro: allora, come è andata sulla Sea-Watch? Le risposte possibili – si sono accorti – erano due. O: tutto bene, grazie, è stato molto intenso. Oppure: ce l’hai un’ora, che ti racconto?
Così nasce La Zona Blu, una lettura di appunti in forma di diario di bordo, accompagnata da immagini documentarie originali, che parla di uno che non sa nuotare e che non ama il mare, ch si trova nel mezzo del Mediterraneo insieme a un gruppo di soccorritori, di cosa succede quando ci si incontra ai confini dell’Europa con delle persone molto diverse, dello smarrimento che ci cogli quando guardiamo il nostro continente dai suoi confini.
Da questi appunti nasce poi un altro spettacolo, che coinvolge sulla scena anche cinque
soccorritori: A Place of Safety, prodotto ERT / Teatro Nazionale, Teatro Metastasio di Prato, CS Teatro stabile di innovazione FVG e Théâtre des 13 vents CDN Montpellier (Francia), che ha debuttato al Teatro Arena del Sole di Bologna a febbraio del 2025.
La Zona Blu è invece una restituzione solitaria, immaginata prima dell’inizio delle prove Uno sguardo restituito direttamente dal ponte della nave, un groviglio di impressioni a caldo, un serie di pensieri stupiti di fronte all’assurdità di ciò che accade ai confini dell’Europa.

Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Paola Aiello fondano nel 2015 la compagnia teatrale Kepler-452 come registi, autori e attori, condividendo un’ambizione, un desiderio, un’urgenza: aprire le porte dei teatri, uscire, osservare, attraverso la lente della scena, ciò che c’è fuori, nel reale. I formati teatrali realizzati da Kepler-452 si muovono nell’ambito del teatro documentario e spaziano dal coinvolgimento in scena di non-professionisti (o attori-mondo, come preferiamo chiamarli), al “reportage” teatrale, alla creazione di percorsi audioguidati e altri dispositivi di interazione con lo spazio urbano. A partire dal 2018 la compagnia Kepler-452 è prodotta da ERT/Teatro Nazionale, con cui nel 2018 realizza, di Il giardino dei ciliegi - Trent’anni di felicità in comodato d’uso, in cui il testo di Cechov incontra la storia di uno sgombero abitativo realmente accaduto. Nel 2019 realizza F. - Perdere le cose, che debutta a Vie Festival, in cui viene affrontata la vicenda di un migrante senza documenti che, secondo la legge italiana, non può entrare sul palcoscenico; nel 2022 debutta Il Capitale - Un libro che ancora non abbiamo letto, in cui il fondamentale testo di Marx è raccontato attraverso la voce e i corpi di un gruppo di operai della GKN di Firenze, un’azienda i cui lavoratori sono stati licenziati in blocco con un’ e-mail nel luglio del 2019. Il Capitale - Un libro che ancora non abbiamo letto è andato in scena in importanti festival internazionali come il Kunstenfestival di Bruxelles (2023) e il FIND Festival (2024) presso il teatro Schaubühne di Berlino. Oltre agli spettacoli di teatro documentario, Kepler-452 realizza alcuni esperimenti di teatro partecipato: a partire dal 2017 realizza diverse edizioni di Comizi d’amore, un format di teatro partecipato che racconta in scena alcune comunità a partire dalle domande poste da Pasolini nel suo documentario omonimo. Nel 2021 Comizi d’amore è lo spettacolo di apertura del FIBA, Festival Internacional de Buenos Aires. Un altro genere esplorato dalla compagnia è quello dei monologhi in forma di reportage teatrali: nel 2021 viene realizzato lo spettacolo Gli Altri. Indagine sui nuovissimi Mostri, dedicato all’odio sociale e social, drammaturgia di Riccardo Tabilio e Nicola Borghesi, che ne è anche interprete. Nel 2022 viene realizzato Album (progetto vincitore del bando Stronger Peripheries), un'indagine sul rapporto tra memoria, malattia di Alzheimer e catastrofi ambientali, creato a partire dall’esperienza vissuta dalla compagnia durante l’alluvione in Emilia Romagna.












