Il filo non è ciò che si immagina. Non è l’universo della leggerezza, dello spazio, del sorriso. È un mestiere. Sobrio, rude, scoraggiante.
(Philippe Petit)
Una sedia; una tomba; una montagnola di terra. Un testo dove tutto “sta scritto”: l’Amleto. Un’imperfetta ricostruzione del dramma Shakespeariano è necessaria perché l’attore arrivi a concludere il gioco, “togliersi il naso rosso”, a morire. Il personaggio muore, non l’uomo, che ha ancora qualcosa da dire alla madre defunta. È a lei, sulla sua tomba, che vomiterà addosso parole segrete, logorate dal buio, insudiciate dai troppi silenzi. Confessa.
Tutto questo «sembra», perché questo è recitabile. È la veste, o la scena, del dolore. Quello che è in me va oltre lo spettacolo.
(Atto I, scena II)
IAC Centro Arti Integrate si occupa di promozione e produzione teatrale. Nasce nel 2010 a Matera in una strada al confine tra la città antica e quella nuova. Nei loro percorsi propongono una modalità di lavoro collaborativa in cui tutti possono trovare il giusto spazio per praticare le proprie attitudini e abilità. A loro piace dialogare con l’infanzia e la maturità, con il centro e la periferia, con il limite e la possibilità,con la realtà e l’immaginario. Alla qualità artistica affiancanp un’attenzione al sociale: sperimentare, imparare, scambiare, includere, fare parte di un processo collettivo sono i valori che accomunano i nostri percorsi. La produzione di spettacoli e progetti di comunità sono la sintesi della ricchezza sociale e culturale di cui si sono nutriti in questi anni, e raccontano la straordinaria ricchezza e contraddizione del contemporaneo. Il loro linguaggio si muove tra le corde della narrazione, del teatro fisico e corale, e della ricerca visuale. I temi ricorrenti della poetica di IAC sono: la lotta politica e la crescita culturale, la fruizione e partecipazione allargata, la lotta alle ingiustizie sociali, l’attenzione alle fasce fragili della popolazione.
Malmand Teatro. La compagnia nasce nel 2015 a Roma dalla complicità artistica di attori provenienti da diverse realtà teatrali con il principio di creazione dedito ad un processo di ricerca comune: esplorare forme e linguaggi teatrali par- tendo dal corpo in una evoluzione che porta a reagire la tradizione con il contemporaneo. Fondamentale nel percorso creativo il lavoro di improvvisazione che apre un vero e proprio processo di scrittura scenica. Gli spettacoli che la compagnia propone partono e prendono spunto da tematiche di impegno sociale. Nel 2016 lavora al primo progetto: A Sciuquè, regia Ivano Picciallo, una storia di dipendenza dal gioco d’azzardo, aggiudicandosi il Roma Fringe Festival come “Miglior Spettacolo” e “Miglior Regia”. Succesivamente la compagnia affronta la tematica del caporalato: con il monologo Gran Ghetto, vince la X edizione del Premio Nazionale Giovani realtà del teatro, e con Sammarzano, è finalista Premio Scenario 2019 - “Menzione Speciale” da parte dell’osservatorio della critica.