Il corpo e la vita che esso contiene è l’unico riferimento che ha accompagnato e accompagna ogni relazione umana, nella gloria o nella polvere, dal nascere al dissolversi.
In questo periodo storico, ancor prima che la pandemia la immettesse nel nostro immaginario, si stava già insinuando un’idea di perdita e di sostituzione dell’esperienza del vivente tramite la scrittura di un codice che potesse sostituirlo, surrogarlo, ampliarlo ma anche sottometterlo. Ci siamo dedicati, per questo, ad un’idea di cura e di protezione di questo unico corpo fino ad oggi possibile, abbiamo accolto la necessità di rimettere l’umano al centro dell'interesse di una scena che si dichiara viva e presente, insieme ad una comunità che accorre come se accorresse ad una necessaria rivelazione. “Il loro corpo (di chi è in scena) è anche e ancora il mio corpo” (pensa il pubblico presente). Fragile, imponente, necessario, tragico. HellO° è una costola del nostro ultimo lavoro per la scena: OtellO. Non un estratto, ma un ulteriore approfondimento a partire dall’opera di William Shakespeare, dove le parole realizzano una tragedia che non avrebbe nessuna base per arrivare al tragico epilogo. Ma il corpo non mente mai. È su questa dualità parola-menzogna/corpo-verità che tutto il lavoro, compreso questo “solo”, sviluppa la sua ricerca e la sua convinzione di necessaria necessità. Contemplare i corpi nella loro ineluttabile essenza. HellO° è perciò il corpo della tragedia. Tragedia del linguaggio e tragedia del corpo sottomesso alle sue leggi. HellO° è il corpo glorioso e vibrante che assume su di sé tutta la tensione contemporanea a cui viene letteralmente esposto per arrivare a perderne coscienza e conoscenza.
HellO° è il solo che si presenta oggi ai vostri occhi. Osservate i particolari di un corpo trionfante nella sua fragilità, i suoi movimenti e la sua stasi, la sua intensità e il suo colore, le sue voglie e meraviglie, il suo porsi davanti a voi come unica certezza della vostra presenza e realtà.
Kinkaleri nasce a Firenze nel 1995. I componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività. Kinkaleri opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, performance, installazioni, allestimenti, materiali sonori, cercando un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto.
I lavori del gruppo hanno ricevuto ospitalità presso numerose programmazioni in Italia e all’estero, teatri, centri d’arte contemporanea, festival e spazi espositivi fra cui Triennale/Teatro dell’Arte – Milano, Teatro Metastasio, Teatro Fabbricone – Prato, Teatro Grande – Brescia, Sophiensaele, KunstHalle Deutsche Bank – Berlino, Centre Pompidou – Parigi, Kaaitheater, KunstenFESTIVALdesArts – Bruxelles, Centro per l’Arte Contemporanea Pecci – Prato, Fondazione Gulbenkian – Lisbona, Kitazawa Town Hall – Tokyo, Oriental Pioneer Theatre – Pechino, Mercat de les flors -Barcellona, La Batie Festival – Ginevra, Festival di Santarcangelo – Santarcangelo, Biennale Danza – Venezia, Villa Romana – Firenze, MAXXI – Roma.
Nel 2002 la compagnia riceve il PREMIO LO STRANIERO Scommesse per il futuro “…per l’ammirevole coordinamento di gruppo dentro forme teatrali austere dai mezzi scabri e intensi dove la danza è ritmo nascosto della realtà e una sottile distanza crea le necessarie dissonanze” e, sempre nel 2002, il PREMIO UBU per lo spettacolo come miglior spettacolo di Teatrodanza dell’anno. Il gruppo è formato attualmente da Massimo Conti, Marco Mazzoni e Gina Monaco.