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Marco D'Agostin, Gli anni (foto Michelle Davis)
Marco D'Agostin

Gli anni

8 ottobre 2024, ore 21

Potenza, teatro F. Stabile

9 euro / ridotto 7 euro [acquista online]

Premio UBU come Migliore Spettacolo di Danza 2023 
Premio UBU a Marta Ciappina come Miglior attrice/performer 2023

Di Marco D’Agostin. Con Marta Ciappina. Suono e grafica Luca Scapellato. Luci Paolo Tizianel. Conversazioni Lisa Ferlazzo Natoli, Paolo Ruffini, Claudio Cirri. Video editing Alice Brazzit. Costruzione elementi scenici Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Promozione, cura Damien Modolo. Organizzazione Eleonora Cavallo. Amministrazione Federica Giuliano, Irene Maiolin. Produzione VAN. Coproduzione Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze; Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa; Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale; Festival Aperto – Fondazione I Teatri; Tanzhaus nrw Düsseldorf; Snaporazverein. Sostegni L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna; CSC/OperaEstate Festival Veneto. Con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di Colonia/MiC-Direzione Generale Spettacolo e Tanzhaus nrw, Düsseldorf, nell’ambito di NID international residencies programme. Foto © Michelle Davis.

www.marcodagostin.it/

La sua vita potrebbe essere raffigurata da due assi perpendicolari, su quello orizzontale tutto ciò che le è accaduto, ha visto, ascoltato in ogni istante, sul verticale soltanto qualche immagine, a sprofondare nella notte. 
— Annie Ernaux, Gli anni

Qualcuno ha scritto che c’è una distanza incolmabile tra quel che è successo un tempo e il modo in cui ci appare ora, ammantato di una strana irrealtà. La coreografia de Gli anni è costruita per tentare di ricucire questo strappo: l’incandescente storia di un singolo – Marta Ciappina, interprete unica per itinerario artistico e peculiarità tecniche nel panorama della danza italiana – invita gli spettatori a giocare con la propria memoria. Il corpo di Marta e gli occhi di chi la guarda intraprendono un viaggio che fa la spola tra il presente – il momento della performance, irripetibile incontro romantico – e il passato di ognuno, in una trama di andate e ritorni che confonde le storie, le canzoni e i ricordi. Su palco e platea si stende lenta l’ombra di un romanzo: l’invito è a scriverlo assieme, un’opera a cento mani che ci esorti ad attraversare le rovine guardando in alto.


Marco D’Agostin è vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35 e del Premio UBU 2023 per il miglior spettacolo di danza (Gli anni). Nel 2023 gli è stato conferito il 4° Premio Riccione Speciale per l’innovazione drammaturgica. È artista associato del Piccolo Teatro di Milano. I suoi lavori si interrogano sul funzionamento della memoria, dando vita a dispositivi coreografici che a partire da archivi personali o collettivi cercano di innescare con il pubblico pratiche di partecipazione e immedesimazione. Ha studiato l’intrattenimento come forma di una specifica relazione tra performer e spettatore, prendendone in considerazione le zone d’ombra e i fallimenti come luoghi di luminose rivelazioni. La sua danza, una geografia complessa in cui suoni, parole e movimenti collidono di continuo, tende sempre verso la compromissione emotiva di chi la compie e di chi la guarda. Dopo una formazione con maestri di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Emio Greco), danza come interprete per Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Tabea Martin. Dal 2010 è stato ospite di numerosi progetti internazionali di ricerca coreografica (ChoreoRoam Europe, Act Your Age, Triptych). È stato per due volte tra le Priority Companies del network europeo Aerowaves. È stato ospitato nei principali festival e teatri europei (Théâtre de La Ville – Parigi, Festival d’Avignon, Kampnagel – Amburgo, Les Brigittines – Bruxelles, The Place Theatre – Londra, Julidans – Amsterdam, Santarcangelo, Romaeuropa, Torinodanza, OperaEstate, per citarne alcuni) e ha presentato i suoi spettacoli in molti prestigiosi contesti d’oltreoceano (Buenos Aires, Santiago del Cile, San Paolo). Dal 2019 è uno dei venti danzatori del progetto XX Dancers for the 20th century di Boris Charmartz, per il quale interpreta il repertorio Schuhplattler dello spettacolo Folk-s di A. Sciarroni. Nel 2020 è stato invitato da Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza, a realizzare una nuova creazione per Biennale College, mentre nel 2023 ha creato OKOKOK, commissionato da Paolo Mangiola per la compagnia nazionale maltese ZfinMalta. Ha co-curato la rassegna Thank you for coming di Centrale Fies e Ogni volta unica la fine del mondo, stagione estiva del Piccolo Teatro di Milano del 2021. Nel 2024 è uscito per i tipi de Il Saggiatore Anni, lettere e valanghe, un volume co-scritto con Alessandro Iachino sulle drammaturgie per la danza. Marco D’Agostin è uno dei fondatori di VAN, organismo di produzione della danza riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italiano dal 2015. È stato inoltre il protagonista maschile del pluripremiato film I giorni della vendemmia di Marco Righi (menzione speciale della giuria ai Rencontres du Cinéma Italien de Grenoble, 2011).

Marta Ciappina. Danzatrice, coach e didatta, si forma principalmente a New York al Trisha Brown Studio e al Movement Research. Come danzatrice affianca, tra gli altri, Chiara Bersani, Tiziana Arnaboldi, Daniele Albanese, Daniele Ninarello. Luis Lara Malvacias, Gabriella Maiorino. Dal 2013 collabora con la compagnia mk, guidata da Michele Di Stefano, Leone d’Argento alla Biennale Danza di Venezia del 2014. Nel 2015 inizia la collaborazione con Alessandro Sciarroni, Leone d’oro alla Biennale Danza di Venezia del 2019. Attualmente, come interprete, è concentrata su Pezzi Anatomici – progetto mk, Saga – creazione di Marco D’Agostin e Quel che resta – ideazione di Simona Bertozzi. Come docente collabora con la Scuola Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano diretta da Carmelo Rifici, con la Biennale Danza di Venezia diretta da Wayne McGregor, con il Triennio Professionale di Danza Contemporanea diretto da Roberto Casarotto e con il progetto DA.RE. dance research diretto da Adriana Borriello.