La performance-installazione Io esco verrà accompagnata da un laboratorio condotto da Babilonia Teatri e riservato agli adolescenti.
Il laboratorio Io esco | Futuro, nella città di Potenza sarà organizzato in collaborazione con Punto Luce / Save the Children.
Ha l'intento di svolgere con i ragazzi un cammino parallelo a quello percorso per giungere alla creazione di Io esco – un percorso volto a scoprire quali sono i posti in cui i ragazzi si sentono a casa all'interno della loro città. In un primo momento ne parleremo e discuteremo insieme, creando una sorta di personalissima mappa dei punti-nevralgici/punti-casa della città, mentre in un secondo momento andremo ad attraversare questi luoghi per condividere e fare esperienza delle case possibili che ogni città ospita e che spesso non siamo consapevoli che qualcuno consideri tali. Attraverso questo percorso i ragazzi fruiranno della performance/installazione con altra consapevolezza: attraversando e guardando sia la performance che le opere non come qualcosa di chiuso e finito, ma come porte aperte che invitano ad entrare in case pronte ad accoglierci.
Babilonia Teatri è una formazione entrata con passo deciso nel panorama teatrale contemporaneo distinguendosi per un linguaggio che a più voci viene definito pop, rock, punk. I fondatori del gruppo, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, compongono drammaturgie dall’incedere unico, sorta di litanie scolpite nelle contraddizioni dell’oggi, portate in scena con attitudine ribelle. Hanno indagato diverse angolazioni della vita di provincia, cristallizzandola come microcosmo di un dolore universale, affrontato con coraggio dissacrante. Coraggio che è valso al gruppo il prestigioso Leone d’argento della Biennale di Venezia. Babilonia Teatri si caratterizza per il suo sguardo irriverente e divergente sull’oggi che mostra i nervi scoperti del nostro tempo. Per uno stile fuori dagli schemi che intende il teatro come specchio della società e della realtà. Attraverso l’uso di nuovi codici visuali e linguistici esprime la necessità e l’urgenza dell’interrogazione, per far emergere conflitti e tensioni, con ironia e cinismo, affetto e indignazione.