Il 3 settembre, alle ore 18.30, presso il circolo Arci Officine Macondo di Potenza, l'evento-festa che inaugura la 13a edizione del festival e celebra i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Segue una selezione musicale di PJ e visuals di Utopotronik.
Un brindisi con Dante
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Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza.
— Dante Alighieri, Inferno, XXVI, vv. 118-120
La parola che caratterizza questa edizione del festival è Ab/norme, giocato sul contrasto tra norma e abnorme, come qualcosa che mette in discussione ciò che si desidera essere normale. In questo senso Dante è uno che sceglie sentieri imprevedibili e rischiosi in un percorso arduo e “inumano”, tale da diventare un modello per chi si rende conto che la realtà, nasconde dentro di sé insidie, ipocrisie e aberrazioni che devono essere affrontate e superate.
Per tratteggiare alcuni aspetti della figura di Dante durante la festa sarà proiettato un video intitolato “Contrasti e Amori. Gassman, Bene e Dante” di Francesco Scaringi, il quale afferma che la sequenza di frammenti video è costituita da semplici accostamenti che non hanno alcuna pretesa di risultare un montaggio particolarmente curato né tantomeno un tentativo di offrire spunti ermeneutici sulla Divina Commedia – se pure per la scelta dei protagonisti e dei brani non mancano motivazioni e finalità. È prima di tutto un piccolissimo omaggio a Dante, celebrato come il padre della lingua italiana. In secondo luogo, vuole omaggiare anche i due attori scelti come protagonisti, Vittorio Gassman (1922-2000) e Carmelo Bene (1937-2002), che hanno “osato” recitare “impudicamente” i versi del divino poeta.
I brani scelti dalla Divina Commedia rimarcano alcuni aspetti significativi inerenti al rapporto tra politica, etica, arte e bellezza nelle reciproche relazioni. In merito a queste la complessa figura di Dante può certamente essere presa come riferimento, non solo per la sua vicenda biografica, ma anche per come è in grado di tematizzarle ed esprimerle nelle sue opere.
Così i lacerti ritagliati ed estrapolati dalla Divina Commedia assumono un particolare significato estetico, etico e politico, se al termine politico si dà il significato di cura e partecipazione alla vita della polis. Tra i vari canti si è dato voce in modo particolare ai canti VI dell’Inferno e del Purgatorio con accenni all’Ulisse (Inferno, Canto XXVI), allo sfortunato amore di Paolo e Francesca (Inferno, Canto V) e infine all’apparizione di Beatrice (Purgatorio, Canto XXX) per indicare un passaggio, un transito significativo verso quella dimensione a cui si giunge tramite l’amore, dove la verità, l’etica e la bellezza si legano indissolubilmente.
A seguire una selezione musicale a cura di PJ con visuals di Utopotronik.
Numero di partecipanti limitato. Ingresso gratuito con prenotazione a info@cittacentoscale.it
Immagine: Antonio Cotti, Dante a Verona.