Tornare alla normalità, dopo la fase critica della pandemia, per contaminarsi con il mondo e gli altri. E chiedersi: cosa c’è che non va? cosa è cambiato? di cosa in realtà abbiamo fatto esperienza?
Le domande possibili sono infinite, girano come un vortice, sempre attorno ad un senza.
Abbiamo chiesto ai cittadini di Potenza e ad alcuni amici del festival di rispondere a una di queste domande. Abbiamo raccolto alcuni racconti spontanei, inviateci in formato audio, di as-senza o pre-senza. Ne abbiamo fatto un diario ex-post dell’emergenza, dei luoghi della città e dei nostri luoghi interiori, in questo o in un tempo passato.
Il filo che cuce questi molteplici punti di vista e li trattiene come in un patchwork orale, solo apparentemente disomogeneo, è lo sguardo sull’emergenza, su quella condizione, temporanea o duratura, di cui abbiamo fatto esperienza nel recente lockdown determinato dalla pandemia, ma che ciascuno ha sperimentato nei percorsi personali della vita o, volendo rintracciare un primo ricordo collettivo simile, nel terremoto che quarant’anni fa segnò profondamente una parte della Basilicata.