Who cares? Ecologia del dialogo è un progetto di co-creazione in cui quattro giovani coreografi e due musicisti fanno del proprio incontro il punto di partenza per la costruzione di una performance che ruota attorno alla tematica dell’Antropocene. Linguaggi, corpi, universi si confrontano dando vita a una nuova comunità: la trasmissione delle diversità personali di ognuno dei suoi componenti, da fatto accessorio, strumentale, propedeutico alla messa in scena, diviene centrale, rendendo il percorso creativo collettivo un laboratorio paradigmatico delle possibili azioni simboliche di fronte alle epocali incertezze cui è sottoposto l’uomo nella rinegoziazione del proprio ruolo nell’ecosistema.
Nell’incerta frontiera tra metodi, culture, apparati simbolici, è posto il punto di forza di una nuova entità collettiva, che non si definisce entro confini dati, ma nel confronto intorno a comuni sponde. In scena prende forma un territorio immaginario del Mediterraneo, una geografia al di fuori da ogni toponomastica e etnografia possibile, che porta con sé le architetture e le tradizioni del Libano, dell’Italia e della Spagna. In questa terra di incontro l’unica merce di scambio è il dialogo tra i corpi, impegnati nella creazione di un vocabolario, danzato, suonato, fatto di gesti e azioni, incastri e conflitti per rispondere alla domanda Who cares? / A chi importa? Se ti chiedo: “A chi importa dei disastri ambientali, della comunità, della cultura, della politica?”
Bassam Abou Diab. È un coreografo proveniente da Beirut, Libano. Bassam ha utilizzato la piattaforma Moultaqa Leymoun al massimo delle sue potenzialità: negli ultimi anni ha realizzato una notevole quantità di spettacoli a livello internazionale. La sua storia e il suo interesse per il teatro, il folclore e la danza contemporanea lo hanno spinto nella scena della danza regionale e internazionale come una forza da non sottovalutare. Avendo lavorato sotto la guida di Omar Rajeh, Maqamat, Gilles Jobin, Damien Jalet, Marco Cantalupo e altri artisti affermati, le influenze culturali e l'adattabilità di Bassam creano nella sua opera un accattivante senso di meraviglia. Bassam è un artista associato con Maqamat ed è attualmente supportato da Maqamat Beit El Raqs insieme all'Advancing performing arts project per il progetto Apap 2020.
Yeinner Chicas. È nato a Masaya, in Nicaragua. Fin dalla tenera età ha studiato danza folcloristica nicaraguense collaborando come interprete del balletto di danze folcloristiche della sua terra Masaya per otto anni. Sviluppando la sua formazione professionale in danza moderna, Chicas si diploma all'Accademia di danza nicaraguense mentre fa parte della Compagnia di danza contemporanea del Nicaragua per cinque anni. Oggi è un ballerino e insegnante specializzato in danza contemporanea, ritmi caraibici e folklore nicaraguense. Attualmente Yeinner Chicas continua a lavorare contemporaneamente come produttore e promotore delle arti sceniche in Nicaragua, sviluppando festival e altre attività parallele al fine di creare una maggiore espansione di questi nella regione centroamericana.
Stefano Zazzera. Come compositore e sound designer, Stefano ha lavorato per teatri affermati neyorkesi come Cedar Lake Dance, Lincoln Center Institute, The Barrow Group e La MaMa International. È conosciuto per le proprie composizioni stratificate e atmosferiche che fondono musica elettronica e live experience e si è specializzato nella programmazione in tempo reale, mettendo a frutto le influenze del lavoro di Björk e dei Radiohead. Come DJ live programmer si è esibito per eventi aziendali in tutto il mondo, tra cui: Guggenheim Museum e Bisazza e Alessi (Stati Uniti); Teatro Ponchielli, Teatro Mancinelli e Teatro alla Scala (Italia); Fishaus, Tackles, Fusion (Germania); Arena (Austria); Temple (Libano); Terrace (Israele). Inoltre, a New York ha suonato jazz presso Lincoln Center, Cedar Lake, Delancy, Rebar, Galapagos, Alphabet Lounge, Coz, Delft. Tra le sue influenze ci sono generi come minimal, drum and bass, techno, world music, electrobossa e battiti brasiliani. Ingegnere capo di Moody Mammoth Rec Studio. Al Lincoln Center Institute è stato ingegnere per le compagnie di danza di Alvin Ailey, Paul Taylor e Ping Chong e in tour come con Marino Formenti, Costanza Francavilla di Zerokilled Music, Eternal Tango Orchestra di Hector del Curto, La MaMa ETC, The Great Jones Rep e Pablo Aslan's Avantango Orchestra.
Olimpia Fortuni. Danzatrice e coreografa, si diploma alla Paolo Grassi nel 2008. Nel 2010 termina il biennio in Scrittura per la danza contemporanea tenuto da Raffaella Giordano e il corso di formazione per danzatori professionisti di OperaEstate. Crea il collettivo Famigliafuchè e studia con i Dv8 physical-theatre a Londra. Ha lavorato per di Tino Sehgal e in di Vettor Pisani, per Costanzo/Rustioni, Arearea, Valdoca, Giorgio Rossi, Raffaella Giordano, Casa Strasse, Zerogrammi e Company Blu. Con P. Ciulli crea (2014) premiato al bando Next Milano. Partecipa alla Vetrina della Giovane Danza del Network Anticorpi XL (2016) con e debutta a Kilowatt Festival 2017. Nello stesso anno il solo vince il premio del pubblico GD’A e crea , selezionato dal Network Anticorpi XL per la Vetrina della Giovane Danza (2017). Artista associata Sosta Palmizi, attualmente danza per Masako Matsushita. La sua ultima creazione vince il bando S’illumina della Siae 2018.
Leonardo Maietto. È nato a Orvieto nel 1985, si forma all’Accademia nazionale di danza e studia Arti e scienze dello spettacolo all’università La Sapienza. Nel 2010 si trasferisce a Parigi, dove danza per le C.ie di Emilio Calcagno, Pal Frenak e Karine Saporta. Parallelamente collabora con il Centre G. Pompidou per le performance di Tino Sehgal, l’associazione Felix Gonzales Torres, Marina Abramović, Les Gens D’Huterpan, Willi Dorner, Living Theatre, Alexandre Roccoli e Davis Freeman. In Italia collabora con Paola Lattanzi, Enzo Cosimi, Cristina Rizzo, Simone Forti, Giancarlo Cauteruccio e Fabio Ciccalè. Trasferitosi a Roma nel 2017 crea The Club Lab, laboratorio per la formazione professionale vivo ballet. Parallelamente fonda con Margherita Dotta il Collettivo Verso Energhèia; qui sperimenta l’incontro tra performance e arti visive. In residenza presso il Centro 6 Aprile Audiovisual, crea Matrice A e De la Cage à l’abîme, sostenuti dall’Associazione PinDoc, dal Macro e dal Musée de la Chasse et de la Nature di Parigi.
Ayman Sleimann/Sharaf El Dine. È un musicista libanese che opera da più di dieci anni. Ha studiato strumenti a percussione della cultura mediorientale come la tabla e il req da autodidatta fin dall’infanzia e si è esibito con vari gruppi. È uno dei fondatori dei gruppi Fer2et 3 Nota e Monte Carlo. Attualmente sta terminando gli studi di Musicologia presso l'Antonine University e seguendo i corsi "iqa3" con Rami Al Jundi. Inoltre, Ayman è laureato in International business management presso la Lebanese International University e ha lavorato presso la Emirates Airlines Dubai. Insegna musica presso varie scuole libanesi, come The Aces e AlSaydi. È un suonatore professionista di ūd, strumento a corda della cultura araba in cui si è specializzato sempre presso la Antonine Univesity con Bahaa Arbid. Esegue concerti in Europa e Medio oriente con alcuni importanti gruppi libanesi.