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Milo Rau

Hate Radio

4-5 dicembre 2018, ore 20.30

Potenza, museo Dinu Adamesteanu

da 8 a 10 euro / prenotazione obbligatoria

Prenotazione obbligatoria: info@cittacentoscale.it

Sceneggiatura e regia Milo Rau. Drammaturgia e conceptual managment Jens Dietrich. Scenografia e costumi Anton Lukas. Video Marcel Bächtiger. Suono Jens Baudisch. Cast del video Estelle Marion, Nancy Nkusi. Assistente alla regia Mascha Euchner-Martinez. Direttore di produzione e drammaturgia Milena Kipfmüller. Public relations Yven Augustin. Collaborazione scientifica Eva-Maria Bertschy.
Foto © Daniel Seiffert.

international-institute.de/en/news/

Hate Radio (Svizzera/Germania 2011) è lo spettacolo che racconta la storia della RTLM/Radio-Télévision Libre des Mille Collines, stazione radio ruandese che ha giocato un ruolo cruciale nel genocidio della minoranza Tutsi nel 1994.
Il 6 aprile 1994, l’aereo del Presidente ruandese Habyaruman, viene colpito da due missili mentre stava per atterrare. Questo evento segnò l’inizio del più brutale genocidio che ci fu dalla fine della guerra fredda. Nei mesi di aprile, maggio e giugno 1994, nel paese del Centro Africa si stima che furono uccisi dagli 800.000 a 1.000.000 Tutsi (la minoranza etnica) e migliaia di Hutu.
Gli strumenti usati per umiliare e uccidere persone di ogni età e genere erano semplici: macheti, bastoni e poche pistole. In realtà, il più potente strumento del genocidio fu la Radio-Télévision Libre des Mille Collines. Gli operatori della stazione radio hanno coltivato e preparato il genocidio per mesi integrando nella propria programmazione: musica, sport, comunicati politici e autentiche istigazioni all’omicidio.
Lo spettacolo Hate Radio riporta RTLM on air in una scena ricostruita che rimane fedele all’originale dove i sopravvissuti al genocidio sono sul palco. Al centro del progetto c’è la riproduzione delle trasmissioni di RTLM, condotte dai veri protagonisti – tre estremisti Hutu e l’italiano-belga Georges Ruggiu. Come funziona il processo di affermazione dell’ideologia razzista? Come è possibile epurare l’individuo della sua umanità? L’opera del regista Milo Rau si avvale di documenti e testimonianze dirette di membri dell’etnia Hutu e di superstiti del genocidio stesso, per dare una risposta a questi interrogativi lasciando che le persone facciano esperienza diretta di quanto accaduto nella storia.

Milo Rau è un regista di teatro e cinema, giornalista e saggista. Studia sociologia, filologia e letteratura romanza e germanica a Parigi, Berlino e Zurigo, con mentori come il sociologo Pierre Bourdieu e il filosofo Tzvetan Todorov. Nel 2007 fonda la casa di produzione International Institute of Political Murder (IIPM). I suoi spettacoli e film sono stati presentati in oltre venti paesi. Nel 2014 riceve il premio del teatro svizzero, il premio Hörspielpreis der Kriegsblinden per il miglior radiodramma (con “Hate Radio”), il premio della giuria al Festival Politik im Freien Theater (con “The Civil Wars”) e il premio speciale della giuria al German Film Festival (con “The Moscow Trials”). Nel 2015 gli viene assegnato l’importante premio Konstanzer Konzilspreis e nel 2016 il premio dell’International Theatre Institute, nell’ambito della Giornata mondiale del teatro. Tra i suoi lavori più rappresentati, “Last Days of the Ceausescus” (2009), spettacolo/film che ripercorre il processo farsa contro il dittatore Nicolae Ceausescu e sua moglie, “Hate Radio” (2011), sul ruolo dell’emittente radiofonica RTLM nel genocidio ruandese del 1994, “The Civil Wars” (2014), che analizza i presupposti dell’insurrezione e dell’impegno politico attraverso il vissuto degli attori in scena, “The Moscow Trials” e “The Zurich Trials” (2013), in cui sperimenta il format dei processi teatrali. Dal 2017 è direttore artistico del centro teatrale NTGent.