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Factory compagnia transadriatica
Factory compagnia transadriatica

Peter Pan

15 novembre 2022, ore 18.00

Potenza, teatro Don Bosco

6 euro [acquista online]

Di Tonio De Nitto. Collaborazione drammaturgica Riccardo Spagnulo. Con Francesca De Pasquale, Luca Pastore, Benedetta Pati, Fabio Tinella. Un ringraziamento speciale a Nicoletta De Donno. Regia di Tonio De Nitto. Coreografie Barbara Toma. Musiche Paolo Coletta. Scene Iole Cilento, Porziana Catalano. Videomapping Emanuela Candido, Andrea Carpentieri, Andrea Di Tondo – Insynchlab. Costumi Lapi Lou. Sarta Mariarosaria Rapanà. Luci Marco Oliani. Voce Paolo Soranzo. Assistente di produzione Daniele Guarini. Organizzazione Francesca D’Ippolito. Produzione Factory compagnia transadriatica - Fondazione Sipario Toscana. Si ringraziano Teatro comunale di Novoli, La città del Teatro, Manifatture Knos.

In collaborazione con l'Istituto comprensivo Domenico Savio di Potenza.

compagniafactory.com

Peter Pan è la storia di un’assenza, di un vuoto che spesso rimane incolmabile, quello di un bambino che non c’è più. È l’inseguimento di un tempo che sfugge al nostro richiamo e che a volte si ferma, la ricerca delle esperienze che ci fanno diventare grandi senza volerlo e troppo presto. L’ispirazione viene dalle avventure di Peter e Wendy e dall’atmosfera un po’ misteriosa del primo romanzo di James Matthew Barrie, Peter Pan nei Giardini di Kensington dove il senti- mento autobiografico di una mancanza incolmabile spinge l’autore a creare un mondo paralle- lo, un giardino prima, un’isola poi, dove i bambini caduti dalle carrozzine e dimenticati dai propri genitori si ritrovano in uno spazio senza confini fisici e temporali. E l’isoladelmaipiù, Neverland, è forse dentro la testa di ogni bambino, un posto dove vanno a finire le cose dimenticate dai grandi, per cui non c’è spazio nella vita reale. E’ qui che Wendy riesce a trovare la giusta distanza con il suo essere bambina, qui che sente il desiderio di crescere, di abbandonare l’isola senza recidere quel legame con la propria infanzia che fatica a rimanere con noi tutta la vita: una fine- stra che chiudiamo diventando grandi e che, invece, dovremmo tenere aperta, in contatto con la nostra realtà e il nostro essere adulti.

Note dell’autore
Sono sempre stato affascinato dalla figura di Peter pan e ho sempre pensato che dietro questa storia fantastica di avventura, volo e immaginazione ci fosse molto di più. Leggendo i vari romanzi in cui questa si svela e un bel po' di altro materiale, ho scoperto innanzitutto che più che l’estrema vitalità dei personaggi, più di tutti è la morte ad aleggiare. L’autore Barrie la conosce sin da molto piccolo quando perde il suo fratello maggiore e di conseguenza perde l’affetto di una madre che, lacerata dal dolore, non riesce a immaginare una vita senza questo figlio perduto. E nonostante questo, è la presenza fortissima del fratello, da combattere forse per potersi emancipare e ritagliare una vita autentica senza questa continua ombra, a dare origine al personaggio di Peter pan. E l’isola del mai più è questo non luogo che vive nel nostro immaginario, è l’isola della fantasia in cui ci rifugiamo, che esiste finché ci crediamo, finché continuiamo a pensare e giocare come i bambini e siamo convinti che la nostra stanzetta possa diventare una foresta, una tana, un luogo attraversato dagli indiani. Fino a che lo vogliamo possiamo fare questo viaggio con Peter pan, andare e venire dall’isola, ma quando decidiamo di crescere e iniziamo ad essere attraversati da sensazioni e sentimenti a cui nemmeno sappiamo dare un nome, l’isola scompare. Se invece accettiamo di crescere e allo stesso tempo non perdiamo di vista il bambino che è dentro di noi, l’isola rimane e la nostra finestra resterà sempre aperta ad accogliere Peter Pan e la nostra immaginazione. Con i miei attori e con l’aiuto delle parole di Riccardo Spagnulo ho cercato di restituire questo viaggio dentro Peter Pan, un bambino volato via troppo presto che quindi non può crescere e, allo stesso tempo, di raccontare il viaggio di una bambina, Wendy, che potendolo invece, decide di diventare grande. Il videomapping e la forte componente musicale di Paolo Coletta assieme alle coreografie di Barbara Toma e alle mie ossessioni lo hanno reso un piccolo scrigno prezioso dove, senza paura, ancora una volta, accarezziamo la vita ma anche la morte che, come dice Peter, è una grande avventura.
— Tonio De Nitto


factory transadriatica peter pan v

Factory Compagnia Transadriatica nasce sul finire del 2009 ad opera di Tonio De Nitto, Paola Leone, Anna Miccolis e Fabio Tinella. Dal 2010 svolge prevalentemente attività di produzione di spettacoli, realizzazione di progetti di cooperazione internazionale, organizzazione di festival e rassegne e conduzione di laboratori teatrali.
La compagnia – formata con l’idea di mettere assieme le competenze, le aspirazioni, i sogni di alcuni artisti ed amici (Tonio De Nitto, Paola Leone e Fabio Tinella) – è in sé è un piccolo miracolo nato da un progetto europeo, di quelli che solitamente si esauriscono senza lasciare alcuna traccia. Factory prende, infatti, il nome stesso da un progetto Interreg Transfrontaliero con i Balcani e, nel 2011, nell’ambito della Residenza Teatrale «Teatri Abitati» riallestisce lo spettacolo Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, con attori italiani e stranieri. Lo spettacolo viene scelto per inaugurare la vetrina Puglia in scena presso il Teatro Elfo-Puccini di Milano e per tre stagioni viene accolto felicemente in tanti teatri italiani sino alla sua ultima recita al Teatro Nazionale di Skopje nel 2016.​
Con Romeo e Giulietta nel 2012 inizia la collaborazione con il drammaturgo Francesco Niccolini che cura traduzione e adattamento. In questa produzione vengono coinvolti anche attori che provengono da altre compagnie attive sul territorio. È questo lo spettacolo che apre le porte alla compagnia nelle programmazioni dei circuiti teatrali. Dello stesso anno è anche Cenerentola spettacolo di teatro-danza tout public co-prodotto da Tir danza, col quale la compagnia è ospite al Fringe Festival di Edimburgo, in Svizzera, Spagna e Tunisia, riscuotendo grande successo di critica e di pubblico. Dal 2013 Factory si dedica ad un intenso lavoro sul recupero della memoria collettiva con il progetto TRIP: un format che racconta i territori; un altare votivo su cui 25 candele custodiscono racconti su luoghi, tradizioni, colori, sapori, personaggi illustri. Trip è teatro partecipato, entra nelle comunità e con la pratica del baratto teatrale fa emergere la memoria collettiva valorizzando l’identità territoriale. ​Nel 2015 con il debutto de La bisbetica domata continua la collaborazione con il drammaturgo Francesco Niccolini e lo spettacolo è ospite al teatro India di Roma e al Festival ‘Primavera dei teatri’ di Castrovillari. Nel 2015 assieme alla compagnia Principio Attivo teatro crea a Lecce KIDS festival del teatro e delle arti per le nuove generazioni dal respiro internazionale e si aggiudica il bando «Teatri Abitati» per attivare la residenza teatrale presso il Teatro Comunale di Novoli, dove è tuttora residente. Nello stesso anno nasce anche il Festival I teatri della Cupa dedicato alla scena contemporanea e subito divenuto anche una festa della comunità teatrale pugliese, che qui presenta le proprie produzioni e frequenta le assemblee della parola con tanti operatori del settore. Dal 2016 l’indagine sulla diversità portata avanti dalla compagnia trova ulteriore verità nell’incontro con la disabilità: abbiamo cosı̀ sperimentato la creazione di spettacoli con ensemble artistici di disabili e non, producendo il Diario di un brutto anatroccolo, il secondo spettacolo tout-public co-prodotto con TIR danza, che ancora una volta coniuga il teatro e la danza. Protagonista è la danzatrice Francesca De Pasquale, portatrice di sindrome di Down. Dopo varie tournée internazionali (in Francia, Romania, Spagna, Svizzera, Montenegro e Iran) lo spettacolo vince nel 2017 il Premio della Giuria città di Kotor e il Premio miglior interprete per Francesca De Pasquale al XXV Kotor Festival of Theatre for Children in Montenegro. Nello stesso anno ad Hamedan, in Iran, al XXIV International Festival for Children and Youth theatre, lo spettacolo vince ben sette tra più prestigiosi premi del festival: best performance, best music a Paolo Coletta, best stage designer a Roberta Dori Puddu, best actor a Luca Pastore, best actress in a leading role a Francesca De Pasquale, best playwright e best director a Tonio De Nitto. La delusione portata dall’esclusione dal riconoscimento ministeriale accompagna, nel 2018, il debutto e lo spirito della nuova produzione: Il Misantropo di Molière, con l’adattamento drammaturgico Francesco Niccolini. Nel 2019 si avviano parallelamente le prove di nuovi allestimenti più piccoli, frutto della voglia di ciascun attore di mettersi in gioco con propri progetti sostenuti dalla compagnia: debuttano cosı̀ Corri, Dafne!, di e con Ilaria Carlucci per la regia di Alberto Cacopardi e Mattia e il nonno con Ippolito Chiarello, tratto dal romanzo di Roberto Piumini adattato e diretto da Tonio De Nitto, co-prodotto da Fondazione Sipario Toscana. Lo spettacolo nel 2020 vince il prestigioso Premio Eolo come miglior spettacolo dell’anno «per aver proposto con estrema poesia e delicatezza, traendolo dal libro omonimo di Roberto Piumini, il tema della morte, cosı̀ spinoso da offrire al pubblico dei ragazzi», si legge nella motivazione. E ancora «per mezzo dell'interpretazione felice e leggera di Ippolito Chiarello, lo spettacolo, si muove sulla sapiente e immediata riscrittura che Tonio De Nitto ha fatto del libro. La narrazione dell'interprete ci accompagna amorevolmente, mano nella mano, in compagnia del piccolo Mattia e di suo nonno, che da poco lo ha lasciato, in un viaggio fantastico attraverso uno scenario sempre vivo e pulsante, che ci farà comprendere in modo poeticamente profondo come tutte le persone che abbiamo amato, non spariranno mai, rimanendo in maniera durevole dentro di noi».
Sempre nel 2019, grazie ad un progetto di cooperazione internazionale Interreg Italia- Grecia la compagnia mette in scena lo spettacolo HUBU RE, dal capolavoro di Alfred Jarry Ubu roi, con 12 attori italiani e greci, disabili e non. Nel 2019, con lo stesso ensemble del Diario di un brutto anatroccolo, è presenta in anteprima il nuovo spettacolo tout public Peter Pan, coprodotto dalla Fondazione Sipario Toscana, con la collaborazione drammaturgica di Riccardo Spagnulo e le coreografie di Barbara Toma. La tournèe dello spettacolo e il debutto previsto al Festival Segnali di Milano in maggio 2020 viene bloccata dall’epidemia di coronavirus.​ Oltre a Tonio De Nitto e Fabio Tinella e a tutti gli attori e collaboratori artistici degli spettacoli, il nucleo organizzativo di Factory si regge oggi grazie alla direzione di Francesca D’Ippolito, alla cura di Giovanna Sasso e all’amministrazione di Emanuela Carluccio.

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