Partitura coreutica sopra un fastidio indefinito.
Come si manifesta il prodotto delle mie contraddizioni?
Ruggine è una riflessione su ciò che si crea nell’antagonismo tra buio e luce.
Ruggine è un pensiero drammaturgico che si colloca tra l’oscuro, l’inquietudine, la violenza, ed allo stesso tempo verso una osservazione senza giudizio di queste reazioni. Una dedica alla zona che di solito occulto in modo coatto, e la volontà di non cedervi.
La coreografia non genera una risposta, ma la possibilità di immergersi in questi stati d’animo e poterli sviscerare senza pregiudizi, di confrontarsi apertamente con se stessi senza determinare la vittoria di nessuna rappresentazione ideale.
Un corpo quindi alla ricerca della polvere, di ciò che solitamente si soffia via.
Il prodotto di questa contrapposizione lo immagino come un residuo polveroso, latente che mi ricopre il corpo ed il pensiero, un velo personale che non scompare, così sottile che spesso non si nota.
Riflettere sulle proprie contraddizioni e sul confine tra ciò che si definisce positivo e negativo, e sul prodotto di queste parti in attrito è un atto per me solitario ed intimo; per questo sento la necessità di affrontare questa tematica con un solo
Questo percorso solitario è necessario per poter affrontare gli altri due capitoli della trilogia; “Origine” ed “Hanami”, non potrebbero essere onesti, se prima non affrontassi debolezze, zone di sicurezza, stridori coreografici e non, in prima persona.
Manfredi Perego nasce a Parma nel 1981. Dopo aver praticato diverse attività sportive a 17 inizia a studiare danza contemporanea a nella scuola di sua madre Lucia Perego.
Nel 2002 è borsista presso l’Accademia Isola Danza diretta da Carolyn Carlson, dove entra in contatto con le correnti di danza nordeuropee e di movement research statunitensi.
Consegue qualche anno dopo, la Laurea in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi sull’improvvisazione nella danza. Prosegue i suoi studi di danza con alcuni maestri conosciuti in Biennale, iniziando al contempo l'attività professionale di danzatore freelance in compagnie di teatro-danza e danza contemporanea in Svizzera e Germania. Al rientro in Italia, lavora dal 2010 al 2014 per Simona Bertozzi e altre compagnie.
Nel 2013 il primo progetto personale di movement research che lo porta alla realizzazione di un allenamento nel bosco per tre settimane. Da qui alcune intuizioni: un movimento primitivo/poetico che fa riferimento a una scrittura per immagini in cui si intrecciano segno, spazio e grafie in movimento.
Nel 2014 fonda MP.ideograms e vince il Premio Equilibrio con il solo “Grafiche del silenzio”. Dal 2015 Manfredi Perego è sostenuto da TIR Danza sempre nel 2015 debutta al Festival Equilibrio con “Dei crinali” e, sempre lo stesso anno, debutta con “Horizon” alla Vetrina della Giovane danza d'autore di Ravenna. Nel 2016 partecipa al progetto “VITA NOVA” della Biennale di Venezia con il primo capitolo del progetto “Primitiva”, lavoro che prosegue nel 2017 presso Scenario Pubblico di Catania con i danzatori di MoDem. Nel 2017 vince il Premio GD’A Giovane Danza D’Autore. Debutta con Labile Pangea al Festival Aperto nel 2018. Dal 2017 collabora come Maestro ospite con il Balletto Teatro di Torino, collaborando in alcuni allestimenti performativi, nel 2020 crea la coreografia “studio per Anemoi”. È Coreografo Associato presso il Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD per il triennio 2019-2021, crea per la Compagnia Giovanile Zappala Danza: Prmitiva secondo studio, Urban Woods, Urban Woods site specific. Crea “Terra incognita” in collaborazione con l’artista Francese Maitè Alvarez ed il Balletto Teatro di Torino, all’interno del progetto Italo-Belga, Motori di Ricerca. Insegna come freelance in diverse formazioni professionali italiane ed anche estere quali Balletto di Roma, Laban Trinity College, Austrian Youth Ballet, ROS Opus Ballet, Agorà Coaching Project, Royal Academy of dance Italia, Out Of the Toolbox (Belgio).