Scavi è una performance per un numero limitato di spettatori che nasce come progetto collaterale a Quasi niente, spettacolo liberamente ispirato a Il deserto rosso, prima opera a colori di Michelangelo Antonioni. Il film, uscito nel 1964, vede in scena Monica Vitti nel ruolo di Giuliana, moglie e madre, che attraversa il deserto della sua vita senza che nessuno possa realmente toccarla, senza toccare davvero nessuno.
Il regista anni fa in un suo scritto disse: “Noi sappiamo che sotto l’immagine rivelata ce n’è un’altra più fedele alla realtà, e sotto quest’altra un’altra ancora, e di nuovo un’altra sotto quest’ultima. Fino alla vera immagine di quella realtà, assoluta, misteriosa, che nessuno vedrà mai. O forse fino alla scomposizione di qualsiasi immagine, di qualsiasi realtà”. La performance vuole essere la restituzione pubblica delle “scoperte” fatte da Daria Deflorian e Antonio Tagliarini nella fase di indagine del lavoro: andare a Ferrara al Fondo Antonioni, ritrovare grazie a Morena Campani il diario di uno degli assistenti alla regia, vedere le fotografie di scene girate non montate, avere tra le mani i primi pensieri di Antonioni scritti a penna quando l’idea era vaghissima, sapere delle sue notti in bianco per cambiare finale al film pochi giorni prima della fine delle riprese per la partenza di uno dei protagonisti, leggere tutto quello che è stato reperibile della preparazione del lungometraggio. È stato un continuo confronto con quello che avviene nel processo creativo, lo scontro meraviglioso e faticoso tra idea e materia. I due artisti hanno scavato con pazienza come fanno gli archeologi.
Daria Deflorian e Antonio Tagliarini. Sono autori, registi e performer. Il primo lavoro nato dalla loro collaborazione risale al 2008, Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch. Nel 2009 hanno portato in scena un’opera liberamente ispirata alla filosofia di Andy Warhol, From a to d and back again. Tra il 2010 e il 2011 hanno lavorato al Progetto Reality che, a partire dai diari di una casalinga di Cracovia, ha dato vita all’installazione/performace Czeczy/cose del 2011 e allo spettacolo Reality dell’anno successivo per il quale Daria Deflorian ha vinto il Premio Ubu 2012 come miglior attrice protagonista. Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni con la collaborazione di Monica Piseddu e Valentino Villa ha debuttato l’anno successivo al Romaeuropa Festival di Roma. Lo spettacolo ha vinto l’Ubu 2014 come miglior novità italiana e nel 2016 il premio della Critica come miglior spettacolo straniero in Quebec, Canada. Hanno creato due site specific: Il posto del 2014 creato e presentato a Milano alla Casa Museo Boschi/Di Stefano per il progetto Stanze e Quando non so cosa fare cosa faccio dell’anno seguente ispirato al film di Antonio Pietrangeli, Io la conoscevo bene, prodotto dal Teatro di Roma. Il cielo non è un fondale, con la collaborazione di Francesco Alberici e Monica Demuru ha debuttato nel 2016 a Losanna in Svizzera al Theatre de Vidy. Nel 2017 iniziano a lavorare sul Progetto Antonioni/Deserto Rosso, da cui nascono due spettacoli: Scavi, una performance condivisa con Francesco Alberici che ha debuttato al Festival di Santarcangelo nel luglio 2018 e Quasi Niente che ha esordito a Lugano al Lac e in prima nazionale a Roma al Teatro Argentina nell’ottobre 2018. Lo spettacolo, con la collaborazione alla drammaturgia di Francesco Alberici, vede in scena, oltre ai due autori, Monica Piseddu, Francesca Cuttica e Benno Steinegger.